Nino Ricci morto, addio a un "artista straordinario"

A lungo insegnante al liceo scientifico, aveva 91 anni. Il ricordo di Calisti: "Persona schietta e curiosa, era prodigo di consigli"

L’artista ed ex insegnante Nino Ricci era nato a Macerata nel 1930

L’artista ed ex insegnante Nino Ricci era nato a Macerata nel 1930

Macerata, 26 aprile 2022 - Macerata perde uno dei suoi figli più illustri: Nino Ricci è stato un pittore e un incisore di assoluto valore le cui opere sono state esposte in tutto il mondo. L’artista è morto ieri a 91 anni, lasciando una profonda eredita culturale e umana avendo contribuito a formare generazioni di studenti, avendo insegnato a lungo storia dell’arte al liceo scientifico e negli istituti di belle arti.

Sul piano artistico si forma a Urbino, a Roma si iscrive all’Accademia delle arti, sezione scenografia. Tra i suoi insegnanti: Peppino Piccolo, Sante Monachesi, Toti Scialoja, Mario Rivosecchi. La sua produzione si è sviluppata soprattutto con opere dipinte ad olio su diversi supporti, senza mai dimenticare una continua sperimentazione con vari materiali come carbone, sabbia, acrilici e cartapesta. Di importante rilievo sono anche le sue opere su carta, realizzando acquerelli, tecniche miste, incisioni all’acquaforte, litografie e serigrafie.

"Lo ritengo – è il ricordo del critico Alvaro Valentini – l’artista più sensibile che le Marche ha espresso dagli anni Cinquanta. Un artista straordinario, pieno di leggerezze cromatiche e poetiche". Nino Ricci non ha mai lasciato la sua amata Macerata che nel 2013 gli ha dedicato l’antologica "La metamorfosi della geometria", a cura di Giuseppe Appella, con cento opere (oli, acrilici, pastelli, disegni, collage). "L’esposizione – dice Valentini – ripercorre i vari cicli del suo fecondo iter creativo, sempre condotto in umile, appartata riflessione". Ricci è stato un grande artista, ma anche un promotore della cultura e dell’arte. "In questa veste – aggiunge Valentini – ha portato Macerata a riscoprire il valore dell’arte astratta e informale. È stato infatti uno dei primi organizzatori di mostre di arte astratta degli anni Cinquanta. È stato grande amico di Pannaggi, Peschi e Tulli". Per molti artisti è stato un punto di riferimento, una persona a cui rivolgersi per un consiglio, per una chiacchierata. "È una notizia tremenda – dice l’artista Stefano Calisti – che mi fa piangere il cuore. Lo ricordo sempre prodigo di consigli, anche tecnici, ci parlavo spesso di pittura, arte. Era una persona schietta, aperta e curiosa".

Ci sono anche aneddoti tra Calisti e il maestro Ricci. "I suoi quadri sono poesie. Un giorno, un po’ per provocarlo, gli chiesi di provare, almeno una volta, a disegnare quelle sue forme mettendoci quei colori accesi che caratterizzano le mie opere. Dopo dieci giorni mi telefona chiedendomi subito di andare a casa sua. Mi regala un quadro dove c’erano le sue forme e i colori a me tanto cari: un’opera stupenda. Ma lui non riusciva quasi a guardarlo – conclude Calisti –, perché quei colori erano troppo forti e non gli appartenevano". Il funerale, curato dall’impresa Affede, si terrà alle 15 di domani nella chiesa di Santo Stefano.