"No ai solisti e alle fughe in avanti: vogliamo l’arretramento dei binari"

Nuovo appello dei sindaci marchigiani sottoscritto trasversalmente da nord a sud: "Ora bisogna fare squadra"

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Non mollano la presa sul tema dell’arretramento della ferrovia adriatica, da nord a sud, i sindaci Fabrizio Ciarapica di Civitanova, Andrea Michelini di Porto Recanati, Noemi Tartabini di Porto Potenza Picena, Stefania Signorini di Falconara, Nicola Barbieri di Mondolfo Marotta, Massimo Olivetti di Senigallia, Nicola Loira di Porto San Giorgio, Paolo Calcinaro di Fermo, Vincenzo Berdini di Pedaso, Alessio Piersimoni di Cupra Marittima e Antonio Spazzafumo di San Benedetto. "Non possiamo condividere strategie da solista, che rischiano di mandare all’aria tutti gli sforzi delle amministrazioni locali e della regione Marche per disegnare una visione unitaria e complessiva delle infrastrutture – dicono -. Abbiamo bisogno di un gioco di squadra per arrivare ad ottenere una soluzione equilibrata tra le esigenze trasportistiche nazionali e lo sviluppo economico dei territori dove vivono e lavorano le nostre comunità. Pertanto, riteniamo necessario riportare la discussione relativa al potenziamento della ferrovia adriatica sui binari giusti, altrimenti rischiamo il deragliamento o di sbagliare direzione che per tutti deve essere unica ma noi sindaci siamo anche preoccupati da questa deriva di numeri e dichiarazioni inesatte, che contribuiscono a generare confusione". I numeri sono presenti nel documento di Rfi: saranno 176 i treni merci che sfrecceranno ogni giorno lungo le spiagge, sfiorando centri storici e vie cittadine. "Un numero elevatissimo per una infrastruttura che festeggerà 150 anni di vita, lungo la quale abbiamo visto nascere e fiorire un’economia basata sul turismo che rischia di sbattere forte contro il muro di barriere fonoassorbenti – continuano -. Parlare di arretramento, interramento, nuove stazioni e così via, è bene farlo con un’unica voce. Dal canto nostro proseguiremo con il metodo del confronto avviato dalla regione Marche". L’appello è chiaro: "Tutti i sindaci e i parlamentari marchigiani devono spogliarsi della loro appartenenza politica e indossare la casacca delle Marche, bisogna fare squadra tutti insieme per far sentire forte la voce al ministero delle Infrastrutture e a Rfi".