"No all’ampliamento della ditta che tratta i rifiuti"

I residenti e le attività confinanti chiedono al sindaco di opporsi: "Vogliamo un dibattito in Consiglio".

"La Mar.Eco doveva delocalizzare e invece ora vuole ampliare il suo impianto". Per questo i residenti e le ditte della zona commerciale Piane di Potenza, sostenuti dal comitato Voce Libera Montecassiano, si sono rivolti a un avvocato per opporsi alla richiesta della ditta, che recupera e tratta rifiuti pericolosi e non. La storia parte dalla Giustozzi Ambiente, che nel 2010 aveva ottenuto dalla Regione l’Autorizzazione integrata ambientale per la sua attività. La validità era stata poi prorogata di due anni, fino all’agosto 2016. A quel punto la ditta, su sollecitazione del Comune, aveva acquistato un’area per trasferirsi, acquisendo nel 2013 dalla Provincia l’Aia per il nuovo impianto. A febbraio 2016 ha chiesto il rinnovo dell’Aia per Piane di Potenza, mai evasa. Da allora, l’attività è proseguita lì. Lo scorso settembre la Provincia, dopo una richiesta del comitato Voce Libera Montecassiano, ha risposto così: "Il 27 settembre 2019 si è svolto un tavolo tecnico alla presenza di tutti gli enti. È emerso, con l’avallo del Comune, un ulteriore scenario e cioè, ferma restando la necessità di delocalizzare, è stata ipotizzata la possibilità di non dar corso alla delocalizzazione qualora il gestore riesca a dimostrare che per la riduzione dei quantitativi eo delle attività autorizzate e l’introduzione di metodi o cautele nel suo esercizio non si producano impatti ambientali o danni alla salute del vicinato". Sulla base di questo la Provincia ha archiviato Aia e Via del nuovo impianto. Nel 2023 la ditta Mar. Eco, nel frattempo subentrata alla Giustozzi Ambiente, ha richiesto l’Aia per il sito di Piane di Potenza. "Ora la sorpresa – spiega il comitato -. Non solo la ditta non delocalizza, ma ha chiesto di ampliarsi nell’area attigua. Ma il sindaco sa che la ditta è in una zona commerciale, dove il Prg vieta le ditte insalubri di prima classe? Nel 2015 e nel 2022 si sono verificati incendi importanti nella ditta. L’Arpam avrebbe rilevato picchi di concentrazioni in alcuni giorni di inquinanti significativi come dicloroetilene, tetracloroetilene, toluene. In via Vincenzoni ci sono stati ben cinque casi di patologie oncologiche e legate a problemi respiratori o tiroidei. Ora i residenti attendono i pareri degli organi competenti, in particolar modo quello di compatibilità urbanistico-ambientale del Comune. Al sindaco Catena chiediamo un dibattito con tutte le forze consiliari".