"Veniamo giù, vi faremo vedere noi, mica abbiamo paura". Si pavoneggiava in un video, incitando alla violenza, per regolare un pestaggio che un suo amico avrebbe subìto da almeno due bande di baby bulli composte da chiaravallesi e falconaresi, all’inizio della settimana scorsa. La squadra mobile ha individuato così un 20enne macedone, domiciliato a Macerata, coinvolto nella scampata rissa di sabato scorso, quella tra giovanissimi e diramata tramite le piattaforme social, che hanno fatto arrivare ad Ancona diversi giovani maceratesi, alcuni dei quali identificati dai carabinieri del nucleo operatorivo e radiomobile. Il macedone, che fa il muratore e risulta residente a Roma (anche se vive a Macerata, in centro), venerdì sera ha pubblicato una storia su Instagram nella quale esprimeva molto bene l’intento. Un poliziotto della squadra mobile ha intercettato il video e diramato l’allarme, che la polizia ha esteso a tutte le forze dell’ordine, poi convogliate sabato pomeriggio in centro, ad Ancona. Parallelamente, anche i carabinieri stavano seguendo la pista di un gruppo di ragazzi pronti a sfidarsi in piazza. Il 20enne, che ha ammesso il contenuto del video e dice di essere poi stato ad Ancona sabato, ma di essere tornato a casa senza consumare nessuna aggressione, è stato rintracciato dagli agenti diretti da Carlo Pinto martedì a Castelfidardo. Era al lavoro, fa il muratore per una ditta e si trovava in un cantiere. La polizia lo ha portato a casa, perquisendo l’abitazione, dove non sono state trovate armi. Per ora non è scattata nessuna denuncia, non essendo stato commesso nessun reato, ma potrebbe essere accusato di istigazione alla violenza. Il ragazzo ha capito la lezione. Ora c’è da mettere in correlazione la sua storia su Instagram, che potrebbe essere sostanzialmente letta come un’istigazione a ciò che ha rischiato di consumarsi sabato nel centro di Ancona, dove i carabinieri hanno sequestrato un coltello dalla luma lunga 20 centimetri a un 16enne, guarda caso pure lui arrivato di Macerata.
Marina Verdenelli