"Non c’è stata violenza" Assolto un ferroviere

Accusato da una donna è finito a processo, ma le immagini delle telecamere posizionate nella zona hanno smentito la versione fornita agli inquirenti

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di Paola Pagnanelli

Era stato accusato di aver abusato di una donna alla stazione. Ma in aula lui, un ferroviere abruzzese, ha dimostrato che non c’era stata alcuna violenza, ed è stato assolto con la formula più ampia "perché il fatto non sussiste". L’episodio era successo il 25 aprile del 2019. La don na, una quarantenne che vive fuori città, stava andando in treno a Pesaro, dal suo fidanzato. Alla stazione avrebbe conosciuto un pescarese suo coetaneo, con cui avrebbe iniziato a scambiare qualche parola. Lui le avrebbe detto di chiamarsi Paolo e in qualche modo sarebbe riuscito a costringerla a seguirlo in un ufficio. Lei avrebbe subito detto al ferroviere di essere una disabile psichica, motivo per cui era stata anche costretta a subire dei ricoveri in ospedale e le era stato nominato un amministratore di sostegno. Ma questo non avrebbe fermato il ferroviere, che avrebbe obbligato la donna a subire un rapporto sessuale. A un certo punto però, mentre lui continuava a pretendere prestazioni ulteriori, la donna avrebbe avuto un attacco di nausea e, piena di rabbia, si sarebbe sottratta a quell’abuso. I due sarebbero usciti dall’ufficio e lei sarebbe salita sul treno. Arrivata a Pesaro, avrebbe raccontato al fidanzato cosa le era capitato e lui, un avvocato, l’aveva accompagnata prima al pronto soccorso e poi a fare denuncia. La 40enne aveva anche spiegato che le sue patologie psichiatriche erano state causate dagli abusi subiti da piccola, e che quanto avvenuto alla stazione aveva purtroppo riportato a galla spiacevoli ricordi di quel periodo della sua infanzia. Così il pescarese era stato rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale.

In aula, davanti ai giudici la donna aveva confermato tutte le accuse, raccontando cosa era accaduto alla stazione quel giorno. Ma la polizia aveva anche acquisito dei filmati registrati dalle telecamere della zona, e la scena documentata non era quella di una violenza, né prima che i due entrassero nell’ufficio, né in seguito: la donna aveva continuato a parlare con il ferroviere, era anche tornata nell’ufficio per chiedergli altre cose. Non c’erano dunque molti elementi per parlare di un abuso.

Per questo ieri il collegio del tribunale ha assolto l’imputato, come era stato chiesto dall’avvocato difensore Rossella Gasbarri. La donna si era costituita parte civile con l’avvocato Mauro Chiariotti, per sollecitare la condanna dell’abruzzese.