"Non dimentichiamoci di rimanere umani"

L’appello di Rocchetti (Anpi) alla cerimonia provinciale di San Severino, dove il monumento alla Resistenza è stato inaugurato dopo i lavori

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"Il 25 Aprile festeggiamo davvero se riusciamo a chiedere al mondo che tacciano le armi e si ritorni a parlare". Parole del presidente dell’Anpi maceratese, Francesco Rocchetti, alla cerimonia provinciale per il 77esimo anniversario della Liberazione, ospitata quest’anno a San Severino alla presenza di tutte le più importanti autorità civili e militari del territorio. Rocchetti, augurando "tanta Liberazione a tutti", ha sottolineato che "senza la pace non può esserci futuro e che solo con essa si possono intraprendere il cammino e lo sviluppo pieno dei diritti civili; soltanto con la democrazia si possono aiutare i più fragili; solo quando non ci dimentichiamo di ‘essere umani’ possiamo costruire un mondo migliore". Alla manifestazione hanno partecipato tante persone: scolaresche, sindaci, rappresentanti di associazioni, sindacati e istituzioni locali. Il corteo si è mosso da piazza del Popolo e, sulle note del Corpo filarmonico "Adriani", ha raggiunto il monumento alla Resistenza che è stato ri-inaugurato dopo i lavori di restauro curati dal laboratorio Mastro T di Emanuele Ticà. Il monumento è lì dal ‘65, opera di Arnaldo Bellabarba, indimenticato scultore e pittore settempedano, zio di Donella, attuale presidente dell’Anpi di San Severino, la quale è intervenuta tracciando la storia di questo luogo della memoria. "È un simbolo – ha detto – per ricordare la dura lotta che ci ha consentito oggi di essere qui, quel prezzo di sangue, quel sacrificio combattuto dai partigiani e dagli alleati contro la barbarie nazifascista. La nostra Costituzione è nata dalla sconfitta di nazismo e fascismo, non dobbiamo mai dimenticarlo: l’Italia repubblicana è contraria a ogni nazionalismo, foriero di guerre". Dopo la deposizione della corona d’alloro e il taglio del nastro, è stato il sindaco settempedano Rosa Piermattei a salutare i presenti: "È ai giovani che dedichiamo questa cerimonia assieme a chi, oggi, si deve difendere dagli oppressori. Ci sono popoli, come l’Ucraina, che sono alle prese con l’orrore già vissuto dalla nostra Nazione. Per questo ci sentiamo in dovere di urlare al mondo: no alla guerra, sì alla pace. Ai giovani lancio il mio appello perché si facciano portavoce dei valori di libertà, uguaglianza e giustizia. È a loro che dobbiamo tramandare il vero significato della memoria. Solo così potremo continuare a difenderci dalle tragedie del nostro passato". A seguire hanno preso la parola Orietta Minnucci per lo Spi-Cgil (che ha sostenuto finanziariamente il restauro) e David Ballini della Cisl Macerata in rappresentanza delle organizzazioni sindacali. La cerimonia si è conclusa con l’intervento degli alunni delle scuole locali, introdotti dal sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi di San Severino, Alessandro Bordo. Hanno letto brani di Pietro Calamandrei e poesie di Calvino, Rodari e Szymborska.

m. g.