"Non è questa la soluzione, meglio il contratto a chiamata"

Ludovica Baiocco: "Diamo buoni stipendi, nessuna difficoltà a reperire il personale"

Migration

"Non credo che la reintroduzione dei voucher nel nostro settore rappresenti un passo in avanti, anzi". A parlare è Ludovica Baiocco, presidente di Cna Ristorazione e titolare de "Il San Lorenzo Osteria" a Montecosaro (ha anche partecipato alla terza edizione di Masterchef). "Sono stata dall’altra parte, come lavoratore, e so quello che significa essere precari – spiega la Baiocco –, non avere una stabilità economica. Io ad esempio preferisco procedere con il contratto a chiamata, che almeno prevede tredicesima e quattordicesima; l’ho fatto di recente anche a due diciottenni che ho contattato per collaborare un paio di giorni al mercatino di Natale. Reintrodurre i voucher nel 2023 non credo sia la soluzione, i lavoratori chiedono più sicurezze e garanzie. Forse i buoni lavoro possono essere utili per l’agricoltura o per gli addetti alle pulizie". Alla domanda se ha difficoltà a reperire personale, a differenza di tanti altri colleghi, risponde: "Sinceramente no. Se noi datori diamo un buono stipendio, regolarizziamo, diamo stabilità e si crea un bel clima, un rapporto di fiducia e siamo flessibili (nel caso di un acconto, su una giornata di ferie richiesta ecc.), di solito non ci sono problemi nel trovare personale". Finora non ha mai usato i voucher neanche Stefania Moretti, proprietaria dell’azienda agricola e agrituristica "L’antico gusto" a Penna San Giovanni. "Cerco qualcuno che sappia lavorare su entrambi i fronti – conclude Moretti –. Se lo trovo lo assumo direttamente, al volo".

l. g.