"Non ho mai spacciato, sono un consumatore": 20enne viene assolto

Era stato accusato di spaccio, ma in tribunale ha dimostrato di essere solo un assuntore di hashish. Così è stato assolto il 20enne di San Severino Alessandro Bonifazi. Il 9 giugno, i carabinieri lo avevano seguito fino a una zona del centro, dove il ragazzo si era messo ad armeggiare con la cassetta della posta di una casa inagibile perché lesionata dal sisma. Lo avevano visto prendere qualcosa, e poi era caduto dalla cassetta un bilancino di precisione. A quel punto erano intervenuti, arrestando il 20enne e sequestrando sette involucri in cellophane contenenti dosi da 1,5 grammi di hashish, altre tre dosi preparate, un pezzo di hashish da 25 grammi e un altro bilancino. Alla convalida dell’arresto il ragazzo, difeso dall’avvocato Paolo Rossi, in lacrime aveva assicurato di non essere uno spacciatore ma solo un consumatore di hashish: quel giorno aveva contattato un amico, di cui aveva detto in aula il nome, gli aveva dato i soldi e quello lo aveva indirizzato alla cassetta postale, per prendere la dose di hashish acquistata e destinata al suo uso personale. Ieri, nel processo per direttissima in tribunale a Macerata celebrato con il rito abbreviato, ha ribadito la stessa cosa e per lui l’avvocato ha anche depositato un certificato che attesta la tossicodipendenza di Bonifazi. Il settempedano ha spiegato di aver frequentato spesso quella zona, ma non per andare alla casa terremotata, bensì in un bar lì vicino. Alla fine, il pubblico ministero Lorenzo Pacini ha chiesto la condanna dell’imputato a un anno e quattro mesi di reclusione. L’avvocato Rossi ha invece sottolineato che non c’era alcuna prova di cessioni di stupefacente fatte da Bonifazi, che era solo andato a prendere la dose appena acquistata dal suo pusher, e ha chiesto l’assoluzione. E il giudice Daniela Bellesi ha accolto la tesi difensiva, assolvendo l’imputato "per non aver commesso il fatto".

Paola Pagnanelli