Non tutti riescono a pagare "Rateizzare le bollette dell’Apm"

Marcolini del Pd: sempre più persone costrette a chiedere aiuto e crescono anche i distacchi per morosità

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Rateizzazioni più facili per le bollette dell’acqua. È quanto chiede il consigliere comunale del Pd, Alessandro Marcolini, alla giunta, con un ordine del giorno che sarà discusso nella seduta del 7 novembre. "Visti i tempi bui che stiamo vivendo – spiega Marcolini -, il Comune secondo me deve dare un contributo, seppur piccolo". "Il 16 ottobre – scrive l’esponente Dem nell’ordine del giorno - si è celebrata la Giornata dell’alimentazione. Coldiretti ha segnalato che in Italia sono 2,6 milioni le persone costrette a chiedere aiuto per mangiare, facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari, e uno dei motivi è il caro bollette scatenato dalla crisi energetica: è quanto emerge dalle analisi di Coldiretti sui dati del Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti diffuse in occasione della Giornata dell’alimentazione. La crisi energetica che stiamo vivendo colpisce pesantemente le famiglie, costrette ad affrontare spese enormi per le forniture di gas, energia elettrica, servizio idrico. È in aumento il fenomeno dei distacchi di tali forniture, o riduzioni, da parte dei gestori nei confronti di chi, soprattutto le fasce più deboli della popolazione, non riesce a far fronte al pagamento delle utenze domestiche". L’Apm prevede già la possibilità di pagare a rate o dilazionare i pagamenti, ma ad alcune condizioni: la rateizzazione può essere richiesta solo per fatture non scadute o scadute da meno di dieci giorni, e l’importo deve superare dell’80% il valore dell’addebito medio delle bollette degli ultimi 12 mesi. "È opportuno intervenire, in favore degli utenti in difficoltà al fine di eliminare tali condizioni ostative alla rateizzazione delle fatture , o magari attenuarle, modificandole in melius in favore dei più bisognosi" continua Marcolini. Alla luce di questo, il documento impegna l’amministrazione comunale ad attivarsi con l’Apm "affinché l’azienda elimini le condizioni ostative".