Ubriachi e molesti, se la sono presa con gli avventori di un ristorante e di un bar e poi con le pattuglie, aggredendo carabinieri e polizia. Due episodi gemelli sono avvenuti l’altra notte in centro a Macerata e a Civitanova. I responsabili, un marocchino, un maceratese e un albanese, sono stati arrestati, hanno patteggiato la pena e sono tornati in libertà.
Il primo episodio si è registrato a mezzanotte a Civitanova, nel ristorante "Cotto e mangiato" di via Castelfidardo. Il titolare ha dovuto chiamare i carabinieri perché un uomo, El Mouloudi Bahir, marocchino di 36 anni, dopo aver cenato e bevuto con i colleghi, aveva iniziato a urlare e a comportarsi in maniera aggressiva. All’arrivo della pattuglia, i militari lo hanno visto colpire oggetti e persone, gridando frasi senza senso, sanguinante al viso e alle mani. Lo hanno inviato a uscire e hanno chiamato il 118, ma neanche i sanitari sono riusciti a placarlo perché il marocchino era fuori di sé. Per lui alla fine sono scattate le manette ai polsi, ma il 36enne ha tentato a lungo di divincolarsi, minacciando i militari e colpendoli, tanto che alla fine uno ha avuto una prognosi di 15 giorni per le lesioni riportate ai polsi e alle mani nella colluttazione con il nordafricano.
Un paio d’ore dopo l’allarme è arrivato dal centro di Macerata, dove il titolare del bar ex Venanzetti in via Gramsci, si era dovuto chiudere nel locale a causa di due soggetti, il maceratese Pietro Ripani, 20enne, e l’albanese Jurgen Qarri, 21enne. I due erano stati allontanati perché infastidivano i clienti, e avevano iniziato a sferrare pugni contro la vetrata del bar. All’arrivo di polizia e carabinieri, i ragazzi erano in via Matteotti. Quando gli agenti hanno fermato Ripani, questi ha aggredito un poliziotto, strappandogli la divisa. L’altro intanto cercava di defilarsi, ma è stato bloccato dai carabinieri. Entrambi hanno iniziato a colpire con pugni e calci, e alla fine un agente ha avuto una prognosi di 25 giorni, per la rottura di una costola causata da Ripani, e un carabiniere ha avuto invece 5 giorni di prognosi per le lesioni dovute a Qarri. Per tutti e tre, ieri si è tenuto il processo per direttissima, e tutti e tre hanno scelto di patteggiare la pena per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Per Bahir, che in aula si è avvalso della facoltà di non rispondere, l’avvocato Alessio Matarazzi ha concordato con il pm Francesca D’Arienzo un anno di pena, con la sospensione condizionale. Per Ripani e Qarri l’avvocato Gianluca Di Cola ha patteggiato un anno e quattro mesi, sempre con il beneficio della sospensione. Gli arrestati sono dunque tornati in libertà dopo la fine del processo.