Nuova cabina elettrica all’ospedale "Importante e decisivo intervento"

La direttrice dell’AV3 Corsi: "C’era il rischio che la struttura potesse rimanere senza energia da un momento all’altro"

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Era stato predisposto un piano per la durata di 48 ore. Ma ne sono servite molte meno per sostituire la obsoleta cabina che fornisce energia elettrica all’ospedale di Macerata, già ieri mattina tornato pienamente operativo. L’intervento straordinario, che era atteso da anni, è stato effettuato senza che siano insorti problemi di sorta, anche grazie ad alcune decine di persone coinvolte (lo staff dell’ingegneria tecnica, quello di ingegneria clinica, i direttori dell’emergenza, la protezione civile e altri). "La vecchia cabina, sulla quale in passato erano già stati fatti lavori parziali per garantirne la funzionalità, era ormai obsoleta e c’era il rischio che l’ospedale potesse rimanere senza energia da un momento all’altro. I generatori avrebbero potuto svolgere una funzione di supplenza solo per poco tempo, peraltro in un contesto verificatosi all’improvviso. Una situazione di cui si era a conoscenza da anni, per affrontare la quale abbiamo pianificato la realizzazione degli interventi nel corso dell’estate", spiega Daniela Corsi, direttrice dell’Area Vasta 3 di Macerata. Sono servite non poche riunioni e un attento lavoro di coordinamento in seno all’Area Vasta 3, ma anche con altre strutture esterne al suo territorio. "Di fatto – spiega la Corsi – per consentire la sostituzione della cabina è stato necessario ridurre al minimo l’attività dell’ospedale, salvo qualche emergenza, con il pronto soccorso che però è rimasto aperto. Ma dovevamo pur sempre garantire, in caso di urgenza, una serie di prestazioni che sono state dirottate sia negli ospedali di Civitanova e Camerino, come pure in quello regionale di Torrette". Inutile negare che prima di dare il via libera all’operazione qualche apprensione c’era. Ma, per fortuna, tutto è filato liscio. "Ringrazio tutti coloro che hanno concorso a portare a termine questo importante e decisivo intervento per l’ospedale", conclude la Corsi.

Franco Veroli