PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Nuova discarica, retroscena. I sindaci: "Elezioni vicine, non scegliamo il sito"

Dai verbali dell’assemblea emerge una discussione sconcertante. Parcaroli infuriato: "Basta, porca... Allora venite voi al posto mio" .

Nuova discarica, retroscena. I sindaci: "Elezioni vicine, non scegliamo il sito"
Nuova discarica, retroscena. I sindaci: "Elezioni vicine, non scegliamo il sito"

"Non potete dare la croce della discarica a quattro Comuni a ridosso delle elezioni". I pochi sindaci presenti all’assemblea territoriale di ambito (Ata) frenano, perché la questione rifiuti non diventi una clava nelle urne. Così l’approvazione del piano d’ambito è slittata. E di fronte alle proteste, il presidente della Provincia Parcaroli sbotta: "E basta porca p...! Veniteci voi qui, io neanche li produco i rifiuti". È tutto nel verbale della riunione della seduta del 3 agosto, alla quale non hanno preso parte molti Comuni della montagna, con Camerino in testa, ma neanche Civitanova. E certi passaggi, sono per certi verti interessanti e per altri sconcertanti.

Il direttore Massimo Principi - si legge testuale nei verbali - introduce il tema da votare: le modifiche al Piano d’ambito in materia di rifiuti. "Sono state messe le scadenze, si parlava di tre fasi: giugno 23, agosto 23, ottobre 23. ora sono state modificate in settembre 23, novembre 23 e gennaio 24. Cos’è gennaio 24? L’individuazione dei criteri sulla base dei quali sgrossare la rosa di siti, arriveremo a una decina, una cinquina di siti, sulla base dei quali poi verrà fatta una valutazione con criteri che l’Assemblea si darà. L’idea è quella di arrivare a questo tipo di valutazione ai primi del prossimo anno".

Si apre il dibattito. Il sindaco di Montecosaro, Reano Malaisi, introduce il tema voto. "Grandissima parte dei Comuni interessati saranno sotto campagna elettorale. Se è stato difficile scegliere il sito in questi anni, diventerà impossibile farlo tra marzo e aprile. O troviamo altre strade o bisogna trovare delle modalità per accorciare questa filiera della decisione". D’accordo con lui il vice sindaco di Montecassiano. "Non è che se riusciamo ad avere la rosa di 10 siti a gennaio, a febbraio abbiamo la discarica" risponde Principi. Mogliano conferma: ci potrebbero volere altri tre o quattro anni.

Il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli, ricorda però l’impegno con Cingoli: vanno trovati i cinque nuovi siti prima di ampliare quello. Inoltre, finita Fermo "l’alternativa è Pesaro con il doppio dei costi, e lì ci arriva una botta sui denti".

"Arrivare tre mesi prima della campagna elettorale a mettere sulla croce su alcuni sindaci credo non sia corretto" interviene il sindaco Bravi di Recanati, che annuncia il no alle modifiche al Piano. Gentili di Monte San Giusto è sulla stessa linea: "Non dico di buttare a monte il lavoro fatto, ma di tentare fino alla fine qualsiasi possibilità di non realizzare la discarica". Il sindaco di Cingoli, Vittori, si irrigidisce: "Partecipo da 14 anni a queste assemblee, di fronte all’ennesimo rinvio inizio a comprendere i colleghi che non vengono. Se continuiamo a rimandare i costi lieviteranno per tutti". "Non si è capito che vuole fare la Regione – si sfoga allora Parcaroli -. Un piano sulla discarica lo deve fare la Regione. L’anno scorso sul piano scolastico mi sono preso le botte al paese mio di Camerino e quest’anno non lo faccio, lo fa la Regione, perché prendermi gli insulti"?

Nasce un dibattito sulla effettività dei tempi previsti nel piano, ma Parcaroli si esaspera e sbotta: "Ma che volete da me! Allora portiamola a Pesaro, volete questo? Se quello di Camerino non mi risponde lo vado a prendere, che devo fare? Ma io ci devo andare? Perché ci devo andare io? Sempre io sono, dappertutto sempre io. Basta. Prendetevi il posto mio, io me ne vado... Porca p..! Io la mondezza non la faccio nemmeno". "Non è che per venire incontro alle sofferenze personali del presidente uno vota quello che capita" ribatte Bravi di Recanati.

Piano bocciato, ma Principi ribadisce che lo riporterà in assemblea. Intanto ottobre è alle porte.