Nuova fermata straordinaria per la cartiera

Caro energia, ancora uno stop per la produzione da oggi fino al 3 ottobre. Il segretario Slc Cgil Liberati: "Abbiamo chiesto un incontro"

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di Lucia Gentili

Si ferma di nuovo la cartiera di Tolentino. Da oggi scatta un’altra fermata straordinaria, sempre dovuta "alle condizioni molto difficili dell’energia e del mercato", spiega l’azienda, che auspica la ripartenza per il 3 ottobre. La comunicazione inviata ai lavoratori parla infatti di uno stop dalle 5 del 23 settembre alle 5 del 3 ottobre, con la produzione ferma. Anche a fine luglio la proprietà, il Gruppo Pro-Gest, colosso veneto nel settore cartario, aveva comunicato la fermata commerciale anticipata al 2 agosto, prevedendo il riavvio per il 29 agosto. Se non fosse che poi, all’ultimo, era arrivato il contrordine e il riavvio della produzione era stato posticipato al 5 settembre. Da allora la macchina a ciclo continuo era ripartita. E i 38 dipendenti dello stabilimento tolentinate (che avevano usufruito delle ferie) erano tornati all’opera. Fino a ieri. Adesso c’è una nuova fermata straordinaria. Al contrario lo stabilimento di Mantova ripartirà lunedì dopo essere stato fermo in queste settimane. Gli operai di Tolentino che non hanno più ferie da poter sfruttare saranno chiamati per interventi di manutenzione e pulizia. "Abbiamo chiesto un incontro – spiega il segretario Slc Cgil di Macerata Biagio Liberati – per avere chiarimenti sugli impatti di questa fermata, siamo in attesa di risposta. Se dovesse esserci un ricorso agli ammortizzatori sociali saranno informate organizzazioni sindacali ed rsu. Purtroppo avevamo previsto un autunno all’insegna dello ’stop and go’ e situazioni come questa possono essere frequenti finché non ci sarà una sicurezza sul mercato energetico, finché ci sarà tutta questa incertezza. Diventa sempre più necessario un intervento a livello governativo ed europeo che stabilizzi e regolamento il mercato. La situazione incide sia sul potere d’acquisto di lavoratori e pensionati che sui risparmi". "A causa dei rincari dell’energia e del gas – aveva spiegato i giorni scorsi l’amministratore delegato Francesco Zago – ci troviamo oggi a non poter competere con Paesi come la Turchia e gli Stati iberici, che non risentono di aumenti di prezzo significativi".