Nuova vita al capannone Nervi. Ma come? L’idea da una tesi

Valerio Pacelli ha presentato un innovativo progetto con la sua ricerca per la laurea in architettura

Nuova vita al capannone Nervi. Ma come? L’idea da una tesi

Nuova vita al capannone Nervi. Ma come? L’idea da una tesi

PORTO RECANATI

di Giorgio Giannaccini

Un “nuovo“ capannone Nervi bonificato dall’amianto e soprattutto con all’interno uno spazio polifunzionale da allestire come mercato del food marchigiano, oltre a una darsena e un percorso ciclabile per riqualificare la zona e renderla appetibile al turismo. E’ stata questa la tesi di laurea del portorecanatese Valerio Pacelli, 27 anni. Il 23 ottobre si è infatti laureato in architettura all’Università Iuav di Venezia, grazie a un lavoro a dir poco meticoloso che gli è valso un sonante 110 e lode. "Sono di Porto Recanati e conosco bene l’area, purtroppo in degrado da molto tempo – spiega Pacelli –. Così è nata l’idea di creare lì un polo di collegamento tra il centro e Scossicci, visto che il capannone Nervi è un bene di archeologia industriale e quindi non si può abbattere. Dalle mie ricerche, è venuto fuori che la vera criticità è rappresentata dalla copertura, composta da pannelli di cemento-amianto. E a causa della mancata manutenzione, si sono registrati dei vistosi cedimenti che però stanno aumentando sempre di più nel tempo. Ed è questo il vero problema, in quanto le fibre dell’amianto si disperdono nell’ambiente". Perciò, ecco il progetto per certi versi "visionario" di Pacelli. "In passato i pannelli sono stati incapsulati ma inutilmente – osserva il 27enne –, anzi l’unica soluzione è la rimozione totale dell’amianto. In breve ho ridisegnato la struttura con nodi sferici e reticolari spaziali in acciaio, che danno stabilità e riproducono piccole vele, creando degli affascinanti giochi di luci e ombre. Poi, dentro sorgerebbe uno spazio polifunzionale da allestire come mercato del food, sugli esempi di quelli a Barcellona e Rotterdam, per promuovere le eccellenze enogastronomiche delle Marche. Al contempo, potrebbe essere usato per altre funzioni, tra cui convegni, fiere e manifestazioni sportive". E non finisce qua, perché c’è anche tanto altro. "A poca distanza è prevista una darsena – aggiunge ancora Pacelli –, con un angolo per ormeggiare i pescherecci e un altro per permettere ai turisti di noleggiare sup o barche e andare al monte Conero. Inoltre sono compresi dei nuovi spazi dove trasferire il Museo del mare, oltre a un collegamento ciclabile con una postazione dove affittare le bici". Tuttavia, conclude Pacelli, "l’invito che ora rivolgo all’amministrazione comunale è di prendere in considerazione il progetto, perché quel capannone sta crollando e bisogna muoversi subito".