MARTINA DI MARCO
Cronaca

Nuova vita per le opere d’arte: "Restaurata la Via Crucis del ’600, così completiamo la Cattedrale"

L’intervento degli studenti dell’Accademia ha riportato all’antico splendore le quattordici opere pittoriche. Le parole del vescovo: "Ho visitato il laboratorio ed è stato bello vedere giovani occuparsi di questo lavoro".

La presentazione del restauro delle quattordici opere della Via Crucis della Cattedrale

La presentazione del restauro delle quattordici opere della Via Crucis della Cattedrale

Inaugurazione delle opere restaurate della Via Crucis, ieri nella cattedrale dei santi Giovanni Battista ed Evangelista di Macerata. Fulcro del mercoledì delle ceneri è stata la presentazione ai fedeli del risultato dell’appena terminato intervento di restauro, progettato ed eseguito dall’Istituto di restauro delle Marche. Prima la presentazione delle 14 opere pittoriche del Seicento, poi il rito di benedizione delle stazioni presieduto dal vescovo Nazzareno Marconi.

Presenti anche l’archivista diocesano Ivano Palmucci e il coordinatore dell’Ufficio beni culturali della diocesi di Macerata, Giacomo Alimenti; Pierluigi Moriconi, funzionario storico dell’arte della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Ascoli, Fermo e Macerata; Piergiorgio Capparucci, direttore dell’Accademia di belle arti di macerata; la direttrice dell’Istituto di restauro delle Marche, Francesca Aloisio, e due studentesse dell’Istituto in rappresentanza dei colleghi che hanno preso parte alle operazioni di restauro, Francesca Fedele e Sofia Calamante. "Questo traguardo costituisce un elemento di completamento del restauro generale della nostra cattedrale, svolto in collaborazione con l’Accademia di belle arti di Macerata nel loro laboratorio a Montecassiano. Ho avuto l’opportunità di visitare il laboratorio durante il lavoro, ed è stato molto bello vedere i giovani occuparsi di opere risalenti al 1600; opere che tornano perfettamente godibili anche dal punto di vista artistico. La via crucis si presenta come un vero e proprio mini-pellegrinaggio nei luoghi della passione, con stazioni che così restaurate riacquistano un valore di speranza. Un’ottima apertura del nuovo periodo di Quaresima".

A spiegare la composizione e la collocazione delle 14 opere nella cattedrale, Giacomo Alimenti, coordinatore dell’Ufficio beni culturali di Macerata. "Le stazioni rappresentano la passione di Gesù, dalla condanna di Ponzio Pilato alla sua deposizione al sepolcro – afferma Alimenti –. Normativamente la collocazione delle stazioni è sempre la stessa in ogni chiesa, parte dalla sinistra guardando l’altare e segue un percorso antiorario. Inoltre, è sempre presente una croce su ogni immagine, accompagnata da un eventuale elemento didascalico che segna le stazioni. Le opere sono di autore e ambito artistico italiano e risalgono alla seconda metà del Seicento; le cornici sono argentate di una buona foglia d’argento. Si tratta di un traguardo molto importante – conclude Alimenti –, soprattutto perché per noi il restauro di un’opera d’arte e sacra non è terminato quando finiscono le sue operazioni: è completo solo quando l’opera è restituita ai fedeli, alla loro devozione e alla loro preghiera".