Nuovo impianto per i rifiuti "Filtro contro i cattivi odori"

La Provincia ha autorizzato il Cosmari ad attivare un sistema temporaneo. Servirà per trattare l’indifferenziata dopo l’incendio del nastro trasportatore

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di Franco Veroli

Con propria ordinanza, il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli, ha dato il via libera a Cosmari Srl per l’attivazione, in via temporanea, di un impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb) di emergenza per i rifiuti solidi urbani nel sito di Piane di Chienti – Tolentino, utilizzando l’edificio e i piazzali realizzati per le attività di cernita e recupero delle macerie a seguito del sisma del 2016. Il capannone di gestione delle macerie è costituito da due corpi di fabbrica adiacenti: nel primo saranno installate le attrezzature necessarie al trattamento meccanico (trituratore, deferizzatore, vaglio, pressa, sovvallo); nel secondo sarà eseguita l’ultima fase di stabilizzazione del sottovaglio. Il problema maggiore riguarda le emissioni in atmosfera e la diffusione di cattivi odori. Ma, si precisa, "entrambi i capannoni sono dotati di impianto di aspirazione e abbattimento delle polveri mediante sistema di filtrazione a maniche; per il contenimento delle emissioni odorigene, sarà aggiunto un biofiltro mobile adeguatamente dimensionato alla portata di progetto". L’impianto di aspirazione già presente sarà integrato con un biofiltro per il trattamento dell’aria e il controllo degli odori. Le eventuali sostanze organiche maleodoranti presenti nell’aria estratta saranno abbattute nel biofiltro mediante specifiche reazioni biologiche. La decisione del presidente è supportata dal parere favorevole, con indicazioni specifiche, di Regione, Arpam, Asur e Vigili del Fuoco, nonché del comune di Tolentino, ed è conseguente alla situazione determinatasi dopo l’incendio che lo scorso 15 aprile ha danneggiato il nastro trasportatore dell’impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb) già esistente, deputato a trattare il rifiuto indifferenziato (sacchetto giallo) oltre alla copertura del capannone che lo ospita e alla vicina cabina elettrica. Tali rifiuti, prima di essere conferiti in discarica, devono essere adeguatamente trattati. Dal 19 al 26 aprile c’è stato l’abbancamento temporaneo di circa 800 tonnellate di Rsu nella discarica di Cingoli. I rifiuti solidi urbani raccolti nel territorio della provincia di Macerata, grazie ad accordi interprovinciali, sono stati poi inviati agli impianti di Ancona (Cir 33 Servizi srl) e Fermo (Asite srl), che hanno garantito il trattamento e (in parte) lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani fino al 30 giugno. Poi, però, mentre con la Provincia di Ancona il conferimento dei rifiuti è stato prorogato fino al 22 luglio, altrettanto non è stato possibile fare con Fermo. Di qui la scelta di autorizzare, in via temporanea (sei mesi), ad attivare un impianto di emergenza.