Occupazione vicina ai livelli pre-Covid

Occupazione vicina  ai livelli pre-Covid

Occupazione vicina ai livelli pre-Covid

L’occupazione sta tornando ai livelli pre-Covid: l’Ascolano cresce, il Maceratese "tiene testa", il Fermano non ha ancora assorbito le perdite, specie per quel che riguarda il lavoro indipendente. La riapertura dei mercati internazionali, però, stimola l’economia e fa ben sperare per l’immediato futuro. È quanto sostiene Confartigianato Imprese che apprezza il recente decreto lavoro del governo, che va "nella direzione giusta". Per quanto riguarda occupati e tasso di occupazione (15-64 anni), anche nelle Marche, rispetto al 2019, si assiste a una ripresa importante: +1,9%, superiore alla media italiana, che si ferma al +1,1%. Il rapporto tra occupati e popolazione è del 65,3% a Macerata (era 65,5% nel 2019), percentuale sopra la media nazionale (60,1%). Quanto alla differenza tra la quota di occupati sulla popolazione del 2022 rispetto a quella del 2019, Macerata segna un -0,2%, Ascoli sale di 3,6 punti, mentre Fermo segna un -2,1%. Il trend 2022-2019 relativo ai lavoratori indipendenti è migliore della media nazionale (-5,3%), ma con valori ancora inferiori a quelli pre pandemici, nelle province di Ascoli (-1,1%) e Macerata (-2,8%). Non così in quella di Fermo che segna un -28,3%. "C’è un tendenziale recupero dell’occupazione. Per le nostre imprese, però, è sempre molto difficile trovare personale, e questo frena la ripresa dei livelli occupazionali, tenuto anche conto del fatto che l’export sta trainando la produzione", sottolinea Enzo Mengoni (nella foto), presidente territoriale Confartigianato interprovinciale. Rispetto al 2021, nel 2022 l’export delle piccole e medie imprese è salito del 21,7% nel Maceratese. La Cgia giudica importante il decreto lavoro per il superamento del reddito di cittadinanza e per il taglio contributivo a favore dei lavoratori, con l’augurio che questa misura diventi strutturale e auspicando anche la riduzione della quota a carico dei datori di lavoro.