
L’acqua "Bolognola" deve aspettare ancora. Il Tar non ha infatti deciso sul ricorso presentato la bellezza di 17 anni fa, rinviando tutto a un altro tribunale. "Ma l’intenzione di andare avanti c’è, le porte non sono chiuse, ricominceremo da capo" commenta il sindaco del paese Cristina Gentili. La questione riguarda il progetto avviato nel 2005 da Bolognola, per imbottigliare l’acqua di una fonte locale dandole il nome del paese. Il Comune aveva chiesto alla Provincia la concessione di acque minerali. Fu avviato l’iter, ma l’Ente Parco dei Sibillini diede parere negativo: il progetto avrebbe modificato il regime delle acque. Il Comune chiese allora un sopralluogo agli enti, per verificare lo stato dei luoghi. Fatto il sopralluogo, il Parco chiese un parere anche al ministero dell’ambiente, e poi confermò il parere negativo. E alla luce di questo, anche la Provincia disse no alla concessione. Così nel 2006 il Comune ha portato la vicenda al Tar. Secondo il Comune non sarebbe stata rispettata la procedura, la Provincia non avrebbe tenuto conto delle osservazioni presentate, e non avrebbe fatto una sua valutazione, ma avrebbe solo recepito quella del Parco. Il Comune aveva anche prodotto uno studio commissionato alla Sapienza di Roma, secondo il quale l’imbottigliamento non avrebbe causato alcun danno all’habitat della zona, e non ci sarebbe stato alcun rischio per l’equilibrio idrogeologico.
Davanti al Tar si sono costituite Provincia, Parco dei Sibillini, ministero dell’ambiente e Regione. Quest’ultima, in particolare, ha eccepito la competenza per materia del tribunale amministrativo, perché la questione avrebbe dovuto essere affrontata davanti al tribunale superiore delle acque pubbliche. I giudici hanno condiviso questo rilievo, quindi – con una sentenza pronunciata nei giorni scorsi - hanno dichiarato improcedibile il ricorso, che ora dovrà essere riproposto al tribunale superiore di Roma. Ma nel frattempo, il progetto interessa ancora? "Tantissimo – assicura il sindaco Gentili –. Possiamo pensare anche a una località termale, dove le persone possano facendo una passeggiata, visto che la fonte si trova all’inizio del percorso per l’Acquasanta. Con la giunta, il consiglio e i cittadini valuteremo come procedere. Sono felice perché dopo la sentenza le porte al progetto sono ancora aperte, e possiamo provare ancora a realizzarlo".