"Ok alla centrale, siamo disperati"

La rabbia di uno dei residenti di contrada Rotacupa, dopo il via libera della Conferenza dei servizi all’Enel

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"Siamo nel periodo delle festività natalizie e molti di voi passeranno con la famiglia un periodo sereno e di gioia. Sappiate, però, che avete gettato nella disperazione e nel tracollo economico molte altre famiglie a causa di questa centrale. Buon Natale e che Dio vi benedica". Ha messo nero su bianco la sua rabbia e la sua preoccupazione Mauro Marconi, residente di contrada Rotacupa a Villa Potenza, che ha scritto alla Regione dopo che la Conferenza dei servizi ha espresso parere favorevole alla realizzazione del nuovo progetto presentato dall’Enel nei mesi scorsi.

Dopo lo stop da parte della Provincia a luglio del 2021, infatti, sul progetto era caduto il silenzio, fino a settembre scorso quando l’Enel ha presentato una nuova domanda alla Regione per chiedere "l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio, con dichiarazione di pubblica utilità, di una nuova cabina primaria in contrada Rotacupa", spostata di qualche metro rispetto alla precedente, quindi non lontana dalle abitazioni, sempre in un’area agricola e finalizzata "al miglioramento della qualità del servizio elettrico" nell’intera città. Il progetto sarà realizzato su un lotto agricolo di circa 15.900 metri quadrati, di cui la metà occupati dalla cabina elettrica, dal piazzale antistante e dalla strada di accesso che dovrà essere realizzata ex novo, mentre il resto sarà adibito a verde pubblico. Secondo il progetto di Enel, infatti, l’impatto della centrale dovrebbe essere mitigato da una grande quantità di alberi e cespugli, mentre "il funzionamento delle apparecchiature non prevede lo scarico di acque industriali e il rilascio di sostanze fluide soggette a controllo sanitario o ambientale. L’attività di trasformazione dell’energia elettrica – si legge ancora nel progetto – non comporta produzioni né scarichi o emissioni di polveri, fumi o vapori". La Conferenza dei servizi, a cui hanno partecipato i rappresentanti della Provincia, del Comune, della Soprintendenza, del ministero dello Sviluppo economico, dei vigili del fuoco, dell’Esercito, dell’Aeronautica, dell’Arpam, di Terna, Snam, Telecom, Apm, Italgas, Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale e Società Gasdotti Italia, ha accolto la nuova progettazione. E Marconi, che da anni combatte contro la realizzazione della centrale praticamente dietro la sua abitazione, ha scritto le sue preoccupazioni alla Regione. "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme, tre generazioni della mia famiglia hanno risparmiato per comprare questa proprietà che, a causa vostra, verrà distrutta. Dove sono – si chiede – i soldi per andare via e comprare da un’altra parte?".

"Tutto questo – prosegue Marconi – in barba al Wwf che solo pochi giorni fa si è raccomandato di non consumare altro suolo, mentre qui una zona bellissima di quasi due ettari verrà completamente impermeabilizzata e, di conseguenza, distrutta. In barba all’articolo 14 del Regio Decreto Legge del 30 dicembre 1923, che recita: “Le zone e i terreni esenti dal vincolo possono, per iniziativa dell’amministrazione forestale o di chiunque ne abbia interesse, essere sottoposti a vincolo“. Voi, invece, vi siete messi a servizio della multinazionale Enel, che ha sede fiscale in Olanda e pagherà quest’opera con soldi della Comunità Europea".

re. ma.