Olivieri e Taffetani ospiti del Cai per un incontro sulla biodiversità

Domani alle 17 a Macerata si terrà un incontro sulla biodiversità e l'importanza degli impollinatori, con la naturalista Giovanna Olivieri e il botanico Fabio Taffetani.

Olivieri e Taffetani ospiti del Cai per un incontro sulla biodiversità

Giovanna Olivieri sarà protagonista dell’incontro che si terrà domani nella sede del Cai su impollinatori e biodiversità

Domani alle 17 nella sezione Cai di Macerata, in via Bartolini 37, si parlerà di ronzii e fiori. L’appuntamento, aperto a tutti, sarà con la naturalista autodidatta e scrittrice Giovanna Olivieri, che racconterà del suo penultimo libro "Ronzii - Storie di api e di impollinatori", edito da Pendragon con prefazione di Mario Tozzi, illustrazioni di Luciano Ragozzino, e con Fabio Taffetani, ordinario di Botanica all’Università Politecnica delle Marche. "Questa – spiega Mario Bettucci, presidente Cai di Macerata – è la prima iniziativa autunnale che la nostra sezione vuole proporre a chi è interessato ad argomenti legati alla montagna, al territorio, ai cambiamenti climatici e alla biodiversità". "L’incontro – continua Marco Sabbatini, socio Cai e titolare della Tam (Tutela ambiente montano) – è nato dal libro "Ronzii", un’opera che svela la meraviglia e l’importanza di tutti gli impollinatori nel mantenere l’equilibrio dell’ecosistema". "Gli insetti – racconta Giovanna Olivieri – solitamente non sono amati e il loro ronzio spesso crea una spiacevole sensazione. Questo mio quarto, in ordine cronologico, di cinque libri è nato proprio per far conoscere creature di cui noi fondamentalmente abbiamo un certo timore; insetti che non dobbiamo andare a cercare chissà dove ma che troviamo ai margini di un bosco, nei nostri giardini, orti o balconi. È un invito a uscire, a osservare, ad ascoltare questi animali che favoriscono la biodiversità e aiutano nella lotta contro i parassiti. Leggerlo contribuisce, inoltre, a sfatare molti sensi comuni e a scoprire interessanti curiosità". "Abbiamo perso – aggiunge Taffetani – gran parte della biodiversità nella zona collinare ed è proprio qui che dobbiamo ancora fare qualcosa. Queste zone sono diventate un deserto rispetto a decenni fa e ciò depone a sfavore degli impollinatori che, non trovando più le fioriture, non possono fare il loro lavoro. Non ci sono più gli impollinatori spontanei: non capirlo e non riflettere su questo è cosa grave".

Paola Olmi