Ombrelloni chiusi per un’ora. Battistelli: "Una protesta inutile"

L’iniziativa simbolica non convince il titolare dello chalet Caribean, del Comitato "Popolo produttivo"

Ombrelloni chiusi per un’ora. Battistelli: "Una protesta inutile"

Stefano Battistelli, membro del Comitato nazionale di «Popolo produttivo», interviene in merito allo sciopero

di Francesco Rossetti

"Iniziativa inutile, oltre che dannosa per la clientela: noi non aderiamo". Parla così Stefano Battistelli, membro del Comitato nazionale di "Popolo produttivo", in merito allo sciopero simbolico indetto a livello nazionale delle sigle Fiba (Federazione italiana imprese balneari, ndr) e Sib (Sindacato autonomo balneari, ndr) per manifestare contro la direttiva Bolkestein. La protesta, che in città è promossa dall’Associazione balneari civitanovesi (Abc), prevede la chiusura degli ombrelloni negli chalet aderenti dalle 10 alle 11 di venerdì, come gesto simbolico per manifestare "il disagio su un futuro incerto e senza garanzie sulla prosecuzione delle attività" hanno spiegato i promotori in una nota. A storcere il naso sono gli iscritti di "Popolo produttivo" e Battistelli, che in città è titolare dello chalet ‘Caribean’, si fa portavoce delle istanze. "In tutta la regione – spiega –, i clienti possono stare tranquilli, nei nostri chalet gli ombrelloni saranno regolarmente aperti. Come si può pensare di chiudere l’ombrellone al turista che magari ha a disposizione una sola settimana di ferie e viene in spiaggia in cerca di qualche ora di relax? Questo sciopero non porterà a nulla". Battistelli, che per le cause dei balneari si è recato fino a Bruxelles e più volte a Roma, in certi casi anche solidarizzando con le manifestazioni degli agricoltori, motiva così la scelta della sua associazione di non aggiungersi alla protesta in programma sabato: "due anni fa – prosegue –, minacciammo di non aprire proprio per dare un segnale forte contro la direttiva Bolkestein. Quell’iniziativa avrebbe avuto un senso, oltre che un impatto significativo, eppure le sigle non ci appoggiarono. Quando abbiamo promosso altre manifestazioni, ce le hanno boicottate. Oggi invece si chiede l’unità in nome di uno sciopero che non servirà a nulla, se non a penalizzare qualche bagnante: è assurdo. E volere i bandi con gli indennizzi è da pazzi, vogliamo continuare a fare il nostro lavoro. E nell’elenco – conclude – degli stabilimenti civitanovesi che avrebbero aderito alla manifestazione di sabato, ce ne sono alcuni i cui proprietari mi hanno invece chiamato per informarmi che non avevano dato alcun assenso a partecipare. Così non si fa".