Omicidio di Rosina: analisi del Ris Duello sui guanti di Arianna

Non sarebbero stati inseriti nell’elenco dei corpi di reato. Saranno esclusi dagli esami

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Un paio di guanti che aveva Arianna Orazi sarebbero al centro delle contestazioni in merito alle analisi del Ris di Roma, nelle indagini sull’omicidio di Rosina Carsetti. Lunedì i carabinieri specializzati negli accertamenti scientifici hanno fatto una prima valutazione visiva dei reperti, documentando come erano conservati e tenuti. Ma tra questo materiale ci sarebbe anche un paio di guanti, di cui non ci sarebbe traccia nell’elenco dei corpi di reato. Dunque non potrebbero essere sottoposti ad alcuna analisi. Dal punto di vista formale il rilievo sarebbe corretto, ma ora la procura vedrà come procedere su questo punto. Gli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli – che assistono il marito, la figlia e il nipote di Rosina – hanno eccepito la non ammissibilità di alcuni reperti, e la non utilizzabilità di altri, per come sono stati presi o per quanto potrebbero essere stati manipolati da troppi soggetti per poter essere considerate prove genuine. Con le analisi scientifiche infatti può bastare davvero poco per falsare la lettura di un reperto, per questo serve la massima cautela quando si acquisisce il materiale sulla scena del crimine, affinché questo poi possa essere ammesso nel processo e utilizzato come prova della colpevolezza o dell’innocenza di qualcuno. In questo caso, Enrico e Arianna Orazi e il figlio di quest’ultima, Enea Simonetti, devono difendersi dalle accuse di omicidio, simulazione di reato, favoreggiamento e maltrattamenti.