Omicidio a Macerata, i familiari chiusi in albergo: "È stata una rapina, non c’entriamo"

Marito, figlia e nipote di Rosina Carsetti confermano la prima versione resa ai carabinieri il 24 dicembre: "Uno sconosciuto è entrato in casa, ha chiuso in bagno Enrico e legato Arianna"

Omicidio a Montecassiano: le indagini

Omicidio a Montecassiano: le indagini

Montecassiano (Macerata), 27 dicembre 2020 - "È stata una rapina". Ribadiscono la loro versione Enrico e Arianna Orazi ed Enea Simonetti, rispettivamente il marito, la figlia e il nipote della 78enne Rosina Carsetti, uccisa a casa sua a Montecassiano il pomeriggio della vigilia di Natale. I tre sono stati indagati dalla procura – la figlia con l’accusa di omicidio, il marito e il nipote per favoreggiamento – ma senza cedimenti ripetono di non aver ucciso l’anziana. A lungo (per circa 18 ore), sia subito dopo il ritrovamento del corpo senza vita dell’anziana sul pavimento della cucina, nella sua villetta in via Pertini, sia il giorno di Natale, sono stati interrogati in caserma dal sostituto procuratore Vincenzo Carusi e dai carabinieri del Reparto operativo, ma i tre non hanno mai vacillato nel ripetere che quel pomeriggio in casa loro era entrato uno sconosciuto vestito di scuro, che aveva immobilizzato e chiuso in bagno Enrico Orazi, preso a schiaffi, e anche legato la figlia Arianna, per scappare con mille o duemila euro. Più tardi era rientrato il nipote Enea, che aveva liberato madre e nonno e, con loro, scoperto il cadavere della nonna in cucina. Le loro versioni sono state analizzate nei minimi dettagli dai militari, che hanno anche rilevato subito alcune incongruenze, ma i tre non hanno fatto un passo indietro.

Le indagini Omicidio a Macerata: indagati marito, figlia e nipote - Rapina con giallo: si indaga per omicidio  - Indiscrezioni dall'autopsia: "Rosina potrebbe essere stata soffocata"

Anche a un loro parente, che è stato chiamato in caserma, i tre indagati hanno ripetuto la stessa versione: è stata una rapina. Il nipote, l’ultimo ad arrivare in casa il pomeriggio del 24 dicembre e a trovare madre e nonno legati e nonna morta, solo alla fine nel tardo pomeriggio di Natale, quando è passato da persona informata sui fatti a indagato, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Ora, gli avvocati difensori Chiara Arcangeli, Laura Ricci, Sergio Del Medico e Gianni Padula potranno avviare anche delle indagini difensive, per ricostruire cosa sia accaduto con esattezza quel pomeriggio nel casolare di via Pertini, e per portare quanti più elementi possibile da mettere a confronto con quelli che sono stati raccolti dai carabinieri del Reparto operativo. I tre indagati hanno saputo anche che – stando a numerose testimonianze raccolte – Rosina si lamentava dei maltrattamenti che avrebbe subito in casa, ma li hanno ridimensionati, assicurando che le cose non stavano affatto come sosteneva lei.

Migration

Per ora, marito, figlia e nipote di Rosina Carsetti sono trincerati in un albergo in attesa che la loro abitazione, messa sotto sequestro – dopo i rilievi eseguiti dal reparto specializzato nelle indagini scientifiche – sia loro restituita, e in attesa che la procura restituisca loro la salma della defunta per poter così fissare il funerale.