Omicidio Montecassiano, gli avvocati dei familiari: "Segni di effrazione alla finestra"

Sopralluogo della Scientifica con gli indagati nella villetta: requisito un computer, dissequestrata l’auto del nipote di Rosina Carsetti

Omicidio Montecassiano, i rilievi della Scientifica (foto Pierpaolo Calavita)

Omicidio Montecassiano, i rilievi della Scientifica (foto Pierpaolo Calavita)

Montecassiano (Macerata), 30 dicembre 2020 - "I segni di effrazione sulla portafinestra della cucina, sul retro della casa, sono evidenti, sembrano quelli che può lasciare un cacciavite. È chiaro che il rapinatore è passato da lì, senza dubbio. Qui si è fatto il processo in tre giorni, i familiari sono stati messi sulla croce. Queste persone stanno vivendo un lutto, andiamoci piano". Lo ha dichiarato l’avvocato Andrea Netti, dopo il sopralluogo degli inquirenti con gli indagati, ieri, nella villetta di Montecassiano, in via Pertini, al civico 31. Qui, nel tardo pomeriggio della Vigilia di Natale, è stata trovata morta sul pavimento della cucina Rosina Carsetti, 78 anni, che in quella casa abitava con il marito Enrico Orazi, la figlia Arianna e il nipote di 20 anni, Enea Simonetti.

La figlia è indagata per omicidio volontario, il marito e il nipote per favoreggiamento, e tutti e tre per simulazione di reato. Ieri è cambiata la ricostruzione del capo di imputazione provvisorio: tutti e tre sono accusati di concorso in omicidio volontario, e la figlia e il nipote anche di maltrattamenti in famiglia. I tre ieri hanno cambiato avvocati, affidandosi ad Andrea Netti, Valentina Romagnoli e Paolo Morena. Il sopralluogo, iniziato poco prima delle 14, è andato avanti per circa due ore, con il procuratore capo Giovanni Giorgio, gli avvocati della difesa, i familiari della vittima (la figlia Arianna e il nipote Enea) e i carabinieri, con il comandante provinciale Nicola Candido e la scientifica. Presenti il magistrato Vincenzo Carusi e il consulente della procura, Luca Russo. Al termine del sopralluogo, è stato sequestrato un computer, insieme a materiale elettronico.

Secondo il racconto dei familiari di Rosina, la sera della vigilia sarebbe entrato un rapinatore che aveva immobilizzato e chiuso in bagno Enrico Orazi e preso a schiaffi Arianna, legandola. Poi, il rapinatore sarebbe fuggito con dei soldi (mille o duemila euro) e il nipote Enea, tornando a casa, avrebbe trovato i familiari in quelle condizioni e la nonna morta sul pavimento. Secondo gli inquirenti, sono emerse delle discrepanze nei racconti dei familiari (che in prima battuta, dalla notte della morte di Rosina, sono stati interrogati separatamente per 18 ore), così sono scattate le accuse nei loro confronti.

Secondo le prime risultanze dell’autopsia, l’anziana potrebbe essere stata soffocata. L’avvocato Netti si è detto molto soddisfatto dell’esito di questo primo sopralluogo: "Le verifiche non sono concluse, torneremo sicuramente con la scientifica per completare i rilievi. Non mi sbilancio, ma sono emersi elementi eccellenti, dal mio punto di vista. È chiaro che il rapinatore è passato dal retro. Abbiamo indicato alcuni elementi probatori che sono stati acquisiti dai carabinieri come reperti a discarico – ha proseguito Netti –, molto importanti. Nomineremo il nostro consulente".

Per quanto riguarda gli orari, "avendo assunto l’incarico da poco non posso rispondere nel merito, ma mi sembra che la ricostruzione fatta dalla signora (Arianna Orazi, ndr) sia puntuale e genuina. I piccoli disallineamenti che ci sarebbero stati sugli orari, tra la prima e la seconda versione, sono cosa normale, considerando che era appena morta la madre. Si sono cavalcati elementi accusatori che non stanno in piedi, come i cani che non hanno abbaiato: ma come potevamo abbaiare se il rapinatore è passato dal retro? E poi la mancanza di effrazione, quando invece l’effrazione c’era, e alcune piccole questioni di orario". Intanto, c’è stato il dissequestro dell’auto, che era rimasta parcheggiata in cortile e che ieri è stata restituita al nipote. È stato portato via dai familiari il pappagallino che era rimasto dentro casa. "Ci sono tantissimi tasselli che devono essere ricomposti – ha detto ancora Netti –, abbiamo assunto l’incarico stamattina (ieri, ndr ) quindi dateci modo e tempo di entrare nella vicenda, che in qualche modo è complessa, riguarda la vita di una persona e la vita di una famiglia. In questo momento il loro interesse è di vivere il tutto più serenamente possibile, anche se è una situazione surreale, di lutto. Inizieremo una ricostruzione millimetrica di quanto accaduto".