Omicido di Osimo, la vittima era di Montelupone. Lascia una bimba di 4 anni

I colleghi veterineri. "Olindo Pinciaroli era noto per la sua correttezza, forse ha visto qualcosa che non doveva vedere"

L'mabulanza veterinaria di Olindo Pinciaroli, il veterinario maceratese ucciso a coltellat

L'mabulanza veterinaria di Olindo Pinciaroli, il veterinario maceratese ucciso a coltellat

Montelupone (Macerata), 21 maggio 2017 - Un paese, Montelupone, sotto choc per l'assassinio del veterinario Olindo Pinciaroli, accoltellato e ucciso a Osimo, nell'Anconetano, mentre si recava per lavoro in un maneggio di Polverigi, e i colleghi medici increduli per una fine che «era l'ultima cosa che avrebbe meritato».

Fra loro c'è chi ipotizza anche che Pinciaroli, grande esperto e amante di cavalli, abbia visto «qualcosa che non doveva vedere, o sia stato punito per non essersi prestato a operazioni illegali o scorrette» in un mondo, che, dalle corse alla compravendita di purosangue, dalle scommesse clandestine al doping, ha sempre avuto molte zone d'ombra. Sull'ambulanza  con lui c'era un ascolano di trent'anni

Fra gli scenari su cui si concentrano le indagini c'è l'aggressione a scopo di rapina, ma alcuni colleghi della vittima, che preferiscono restare anonimi, non escludono che a tradire il medico sia stata proprio la sua «nota correttezza». Qualcuno si spinge perfino ad usare il termine «esecuzione».

Sposato con Patrizia, una dentista, e padre di una bambina di 4 anni, Pinciaroli prestava la sua attività in tre ambulatori di Macerata, Sambucheto e Porto Potenza Picena; curava anche un piccolo allevamento di cavalli in proprio. Era spesso consultato da circoli ippici, ma anche da privati. Di lui dicono: «Se la notte di Natale un cavallo stava male, potevi telefonargli sapendo che sarebbe accorso subito». Il suo furgone adibito ad ambulanza «lo riconoscevamo da lontano» raccontano a Montelupone.