Omicidio di San Severino, svolta l’autopsia: "Ora Quadraroli inizia a ricordare"

Serviranno tre mesi per la relazione finale del medico legale, ma sulle cause della morte della donna non ci sono dubbi. Alla lettura delle accuse il figlio 56enne ha pianto: "Forse lentamente comincia a capire cosa è successo"

Macerata, 1 dicembre 2022 - È stata eseguita ieri mattina l’autopsia sul corpo di Maria Bianchi, l’84enne di San Severino uccisa a colpi di forbici. Accusato di averla uccisa è il figlio, Michele Quadraroli, 56enne, che ora è in carcere a Montacuto. Incaricato ieri alle 9 dal sostituto procuratore Vincenzo Carusi, il medico legale Antonio Tombolini ha concluso l’esame intorno alle 14, all’obitorio di Macerata. Altri esami dovranno essere poi svolti in laboratorio.

Il medico legale Antonio Tombolini in obitorio per l’autopsia (foto Pierpaolo Calavita)
Il medico legale Antonio Tombolini in obitorio per l’autopsia (foto Pierpaolo Calavita)

"Quanto emerso ora dovrà essere scrupolosamente collegato con gli elementi raccolti sul luogo del fatto, al fine di rendere un quadro preciso della vicenda", ha detto l’avvocato Laura Antonelli, che assiste Quadraroli. Il consulente della procura ha chiesto tre mesi di tempo per consegnare la sua relazione conclusiva. Ma ci sono pochi dubbi al momento sulle cause della morte: al loro ingresso nell’appartamento della famiglia sopra al bar in via Raffello Sanzio, domenica alle 14, i carabinieri hanno trovato la donna devastata dai colpi di forbici ricevuti sul viso, in particolare agli occhi, e al torace. L’aggressione sarebbe avvenuta nella camera della donna, che dal letto sarebbe poi stata trascinata in bagno. Maria Bianchi ha anche battuto la testa durante questo spostamento. Le forbici erano ancora sulla pancia della vittima, all’arrivo dei militari. Vicino al corpo senza vita, alcuni fogli di carta bruciati con cui – è il sospetto – il figlio avrebbe tentato di dar fuoco alla salma della madre. Il figlio, solo in casa con lei, aveva i piedi e i vestiti sporchi di sangue, ma a quanto sembra non ricorda nulla di quanto sarebbe avvenuto.

Martedì in tribunale, durante l’udienza di convalida Quadraroli ha chiesto dove fosse la madre, e solo quando il giudice Claudio Bonifazi ha letto le accuse contro di lui, omicidio e tentata distruzione di cadavere, ha pianto. "Forse, lentamente sta iniziando a ricordare" ha aggiunto l’avvocato Antonelli. Quadraroli soffriva da tempo di un disturbo di tipo bipolare schizoaffettivo severo, per il quale seguiva una terapia farmacologica. Negli ultimi tempi, avrebbe però smesso di seguire la cura, e per questo la madre domenica mattina aveva chiamato la psichiatra che lo seguiva, una dottoressa di Roma. Quest’ultima poco dopo le 13 aveva avvertito della situazione l’ospedale di San Severino, e da lì era partita poi la richiesta di intervento ai carabinieri, arrivati a casa di madre e figlio pochi minuti dopo le 15. Verosimilmente, su Quadraroli sarà disposta una perizia psichiatrica, per accertarne le condizioni, e di conseguenza la eventuale punibilità. Nei prossimi giorni potrebbe invece essere celebrato il funerale di Maria Bianchi. La procura non ha ancora rilasciato il nulla osta, ma non dovrebbero esserci più motivi per trattenere la salma.