Omicidio San Severino Marche, un litigio per il cane poi Quadraroli uccide la madre

L'omicida è trasferito in carcere a Montacuto. Le parole ai carabinieri: "Dite a mia madre che non posso tornare questa sera, o sarà in pensiero"

San Severino Marche (Macerata), 29 novembre 2022 - Un litigio per qualche motivo legato al cane. E poi il buio più assoluto. Nessun ricordo della violenta aggressione a colpi di forbici ai danni della madre, l’84enne Maria Bianchi. Michele Quadraroli, il 56enne di San Severino arrestato domenica notte, con le accuse di omicidio volontario e tentato occultamento di cadavere, non sa cosa sia successo alla donna (video).

Omicidio San Severino Marche: la vittima, Maria Bianchi. L'omicida Michele Quadraroli
Omicidio San Severino Marche: la vittima, Maria Bianchi. L'omicida Michele Quadraroli

Domenica pomeriggio, nella caserma dei carabinieri, continuava a preoccuparsi per lei: "Dite a mia madre che non posso tornare questa sera, altrimenti starà in pensiero". Confuso, non è stato in grado di rispondere alle domande dei militari e del sostituto procuratore Vincenzo Carusi. Ha chiesto di nominare l’avvocato Laura Antonelli, anche lei residente nel quartiere Mazzini e amica da sempre della famiglia che, da oltre trenta anni, gestiva il bar all’angolo di via Raffello Sanzio a San Severino.

Madre uccisa, "A 84 anni lavorava per aiutarlo, lui non era mai stato pericoloso"

A quanto sembra, Quadraroli soffriva di un disturbo psichiatrico piuttosto grave, era bipolare schizoaffettivo severo. Per questo prendeva dei farmaci. La sua condizione di salute era nota a tutti, tuttavia non c’era mai stato alcun allarme intorno a lui: era sempre stato una persona tranquilla. La madre, malgrado l’età e le difficoltà causate dal terremoto e poi dalla pandemia, aveva deciso comunque di tenere aperto il bar per dare al figlio un’opportunità di lavoro.

Entrambi si alternavano al bancone, da poco dopo le 6 di mattina fino alle 21 di sera. Ma negli ultimi giorni qualcosa è andato storto. Quadraroli, che non era in carico ad alcuna struttura pubblica per i suoi problemi di salute, era seguito però da una psichiatra. La dottoressa aveva parlato con lui sabato, e poi anche domenica mattina, e così aveva iniziato a nutrire forti dubbi sul fatto che l’uomo stesse continuando a seguire la sua terapia farmacologica. Non ci sono conferme sul punto, ma sembra che anche la madre avesse chiamato la psichiatra. Di certo, domenica quest’ultima ha segnalato ai carabinieri la situazione, chiedendo loro di controllare cosa stava accadendo.

Ma quando la pattuglia è arrivata nell’appartamento, era tardi. Quadraroli, con le scarpe sporche di sangue, non è stato in grado di spiegare. Ma ben presto si è capito che, con una aggressione iniziata in camera e terminata nel bagno, la madre era stata uccisa a colpi di forbici, con tanti fendenti sul viso e agli occhi in particolare. Poi si era tentato di bruciare il suo corpo, forse per cercare di farlo sparire. Alla luce delle sue condizioni di salute e del suo stato, da ieri pomeriggio l’avvocato Laura Antonelli ha sollecitato il ricovero in una struttura idonea, la Rems, la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, invece del carcere. Ma nella tarda nottata Quadraroli è stato portato a Montacuto, nella sezione per malati psichiatrici. Nel tardo pomeriggio di domenica, la salma della 84enne è stata portata all’obitorio di Macerata, in attesa dell’autopsia, che sarà eseguita nella giornata di domani.

La donna era un’istituzione nel quartiere: tutti i residenti della zona si erano ritrovati nel suo bar la mattina del 30 ottobre 2018, quando il terremoto aveva causato crolli e paura anche a San Severino, e lei aveva confortato tutti con la sua gentilezza e il calore di una colazione insieme.