Omicidio Macerata, l'autopsia: Rosina potrebbe essere stata soffocata

La donna di Montecassiano trovata morta la Vigilia di Natale, le indiscrezioni. Intanto la procura di Macerata ha ipotizzato il reato di simulazione di reato a carico dei familiari, che sostengono: "E' stata una rapina"

Le indagini dei carabinieri a Montecassiano

Le indagini dei carabinieri a Montecassiano

Montecassiano (Macerata), 27 dicembre 2020 - Manca ancora il nulla osta per i funerali di Rosina Carsetti, la 78enne di Montecassiano trovato morta la sera di vigilia di Natale nella villetta dove abitava con il marito Enrico, la figlia Arianna e il nipote Enea Simonetti. La procura di Macerata ha ipotizzato anche il reato di simulazione di reato a carico dei familiari: troppe ombre sul contesto casalingo in cui viveva la donna. Da quanto si apprende in fatti la 78enne si era rivolta al centro antiviolenza di Macerata Sos Donna per chiedere una consulenza legale in merito a tensioni in famiglia.

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Ieri, per la figlia era stato ipotizzato il reato di omicidio volontario e quello invece di favoreggiamento a carico degli altri due, un'iscrizione tecnica per consentire a tutti di nominare il perito di parte, che ha partecipato all'autopsia, e i difensori. L'esito dell'esame autoptico e della tac a cui è stata sottoposta la salma dell'anziana donna è stato secretato, ma nel pomeriggio è trapelato che possa essere stata soffocata, sebbene - a quanto pare - sul suo corpo non ci sarebbero comunque tracce che possano far pensare a uno strangolamento mentre sarebbero presenti i segni collegati alle operazioni di rianimazione messe in atto dai soccorritori.

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Per i parenti resta però una rapina. A lungo, i componenti della famiglia erano stati sentiti in caserma  dal sostituto procuratore Vincenzo Carusi e dai carabinieri del Reparto operativo, ma non hanno mai vacillato nel ripetere che quel pomeriggio in casa loro era "entrato uno sconosciuto". Le loro versioni sono state analizzate nei minimi dettagli dai militari, che hanno anche rilevato subito alcune incongruenze, ma i tre non hanno fatto un passo indietro. Anche a un loro parente, chiamato in caserma, hanno ripetuto la stessa versione: è stata una rapina. Il nipote, l'ultimo ad arrivare in casa e a trovare madre e nonno legati e nonna morta, solo alla fine nel tardo pomeriggio di Natale, quando è passato da persona informata sui fatti a indagato, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Ora gli avvocati difensori Chiara Arcangeli, Laura Ricci, Sergio Del Medico e Gianni Padula potranno avviare anche delle indagini difensive, per ricostruire cosa sia accaduto quel pomeriggio nel casolare di via Pertini.