Macerata, la Procura dissequestra la Orim

L’avvocato Giustozzi: "Nessun rischio per la salute e le indagini"

IL PROVVEDIMENTO La Procura ha disposto il dissequestro della Orim di Piediripa

IL PROVVEDIMENTO La Procura ha disposto il dissequestro della Orim di Piediripa

Macerata, 19 gennaio 2019 - Via i sigilli alla Orim di Piediripa, sotto sequestro dal 6 luglio dopo il pauroso incendio che ha devastato l’azienda. A revocare la misura è stato il procuratore capo Giovanni Giorgio, che ha accolto le istanze dell’avvocato Paolo Giustozzi, per conto dell’ingegnere Alfredo Mancini.

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Per quale motivo è stata dissequestrata la Orim?

«La procura – risponde l’avvocato Giustozzi – ha disposto minuziosi controlli sulla regolare provenienza dei rifiuti, che sono ormai conclusi. Non ci sono altre esigenze probatorie che impongano il mantenimento del sequestro. Sono già in corso i lavori di adeguamento, necessari dopo le recenti e secondo noi del tutto imprevedibili emissioni di odori del 22 dicembre, durante il pretrattamento del materiale combusto».

Cosa prevede il piano di recupero presentato in Provincia?

«Dopo una lunga e complessa istruttoria e diversi favorevoli pronunciamenti del Tar, a cui la Orim si è dovuta rivolgere con gli avvocati Calzolaio, Filippucci e Mattiacci, la Provincia ha approvato il progetto presentato dall’azienda già a ottobre. Il piano contiene la descrizione analitica degli interventi da eseguire per riportare l’impianto nelle condizioni di efficienza precedenti all’incendio, per consentire gradualmente ripresa della funzionalità».

La restituzione dell’impianto non potrebbe compromettere le indagini in corso?

«Questo è assolutamente da escludersi. La Orim ha offerto la massima collaborazione alla intensa attività di indagine della procura, mettendo a disposizione documenti, informazioni e materiali. L’impianto è stato oggetto di sopralluoghi continui da parte di Arpam, polizia provinciale e altri corpi ed enti, che hanno sorvegliato le operazioni di messa in sicurezza nei mesi scorsi, acquisendo ogni elemento utile per valutare i fatti accaduti e le loro potenziali conseguenze sul sito e sull’ambiente circostante. Non risulta, per fortuna, che siano stati causati danni alle persone, né che ci siano pericoli per la salute pubblica, e questo è sicuramente da attribuire alla prontezza dei soccorsi e al sollecito impegno che l’azienda ha profuso, attraverso il proprio personale, per mettere in sicurezza l’impianto».

Ora dunque come procederà l’azienda?

«La Orim rispetterà scrupolosamente le prescrizioni impartite dagli enti, a cui il dissequestro è stato subordinato a garanzia della salute pubblica, completando le ultime operazioni di messa in sicurezza e rimuovendo i materiali combusti, per poi dare corso alla ricostruzione delle parti danneggiate, in vista della ripresa dell’attività ordinaria».

Ci sono rischi per la salute pubblica?

«Grazie al sacrificio e all’enorme impegno dell’amministratore e dei propri collaboratori, la cui professionalità è stata riconosciuta in varie sedi, la Orim intende quanto prima tornare ai livelli qualitativi precedenti all’incendio, che le avevano consentito di essere riconosciuta come una eccellenza a livello nazionale. Nel pieno rispetto delle prescrizioni imposte, limiterà ulteriormente i rischi di incendio, riducendo il trattamento e le giacenze dei materiali più infiammabili e adottando sempre più avanzate soluzioni tecnologiche per scongiurare rischi alla salute o all’ambiente».

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