"Orsa Amarena uccisa, c’è un problema di scarsità di cibo naturale"

L'orsa Amarena, una delle più prolifiche del Parco Nazionale Abruzzo Lazio Molise, è stata uccisa con un colpo di fucile. Lo zoologo Paolo Forconi sostiene che la morte di Amarena è prevedibile a causa della scarsità di cibo naturale. Egli sottolinea l'importanza del foraggiamento supplementare in natura e la necessità di prevenire gli attacchi degli orsi ai paesi limitrofi.

"Orsa Amarena uccisa, c’è un  problema di scarsità di cibo naturale"

"Orsa Amarena uccisa, c’è un problema di scarsità di cibo naturale"

Settembre è iniziato con la morte dell’orsa Amarena, una delle femmine più prolifiche del Parco Nazionale Abruzzo Lazio Molise. Lei non è morta investita, come accaduto a gennaio a suo figlio Juan Carrito, ma con un colpo di fucile ben centrato mentre era in un pollaio a San Benedetto dei Marsi. L’orsa frequentava quella zona da pochissimi giorni. Lo zoologo e filmmaker Paolo Forconi, originario di Tolentino e trasferitosi a Pescasseroli commenta: "Sono anni che mi batto per far ripristinare un metodo che prima dell’attuale gestione del Parco era in uso".

Qual è?

"Nei periodi di scarsità di cibo è necessario agire con il foraggiamento supplementare in natura. I dati scientifici dimostrano come l’uso del territorio da parte degli orsi dipende dalla disponibilità del cibo naturale. È un concetto scientifico semplice, già adottato in precedenza con successo. Attualmente i 60 orsi marsicani, il cui numero rimane è invariato da anni, sono quasi tutti fuori dal Parco perché c’è ben poco da mangiare".

In questo periodo il cibo scarseggia?

"Purtroppo la scarsità di cibo naturale si è presentata anche quest’anno. I mesi che vanno da luglio a settembre sono i più critici. Se non vogliamo che gli orsi entrino nei paesi e che assalgano pollai, stalle, frutteti, arnie è necessario agire con il foraggiamento supplementare in natura. Le prevenzioni con recinti elettrificati e la dissuasione con proiettili di gomma non risolvono il problema, ma lo spostano ai paesi limitrofi".

Quanti orsi mancano all’appello?

"Nel 2023 finora quattro. Oltre ai noti Juan Carrito e Amarena, sono spariti due cuccioli, figli di un’altra orsa. Un vero disastro."

Queste morti sembrano prevedibili.

"Io studio l’etologia dell’orso marsicano. Quando c’è abbondanza di cibo gli orsi rimangono nel bosco e nessuno li vede. A San Benedetto dei Marsi, era la prima volta che gli abitanti la vedevano arrivare. Era lì perché affamata. Più gli orsi si allontanano dal parco e più rischiano".

Alcuni associano l’orso marsicano all’orso delle Alpi.

"Non ha senso fare questo un paragone. Sono due sottospecie molto differenti. L’orso bruno marsicano è pacifico, mentre l’orso bruno europeo può attaccare e uccidere le persone".

Paola Olmi