Ospedale, il comitato va al Consiglio di Stato

A Palazzo Spada continua la battaglia per riaprire il punto nascite, chiuso dal 2016. Il presidente Massei: "Non sarà facile, ma ci proviamo"

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di Gaia Gennaretti

Pronti a combattere davanti al Consiglio di Stato i rappresentanti del comitato per la difesa dell’ospedale Bartolomeo Eustachio. Lì a Palazzo Spada porteranno la loro battaglia per la riapertura del punto nascite di San Severino, chiuso con una delibera regionale del Natale 2016, nonostante fosse riconosciuto come centro di eccellenza e avesse i numeri perfettamente in regola per poter rimanere attivo. "Sappiamo che non sarà facile ma vogliamo approfittare di ogni possibilità a nostra disposizione", fa sapere il presidente del comitato e avvocato, Marco Massei, che illustra anche altre esigenze e richieste per l’ospedale settempedano: "Ci attiveremo con la dirigenza sanitaria affinché l’hospice non rimanga sguarnito di un medico responsabile. Il dottor Sergio Giorgetti è rientrato dalla pensione e chiediamo che il suo contratto sia confermato almeno per un anno o, quanto meno, fino a che non sarà nominato un suo sostituto. In merito alla dottoressa Benedetta Ferretti poi – aggiunge Massei – il servizio di cure domiciliari per pazienti oncologici che avrebbe dovuto coordinare a San Severino non è ancora stato attivato. Ad oggi, risulta funzionante solo a Macerata. È necessario che il distretto dell’Area Vasta 3 predisponga le strutture idonee e fornisca tutte le informazioni necessarie ai medici di base che sono il primo anello della catena". Il servizio infatti si attiva soltanto dietro segnalazione dei medici di base ma ad oggi "quelli di San Severino non sono stati minimamente informati". Altra problematica, manco a dirlo, di personale, riguarda il servizio Umee (Unità multidisciplinare età evolutiva) che si occupa di tutela della disabilità dei minori: "A San Severino avevamo un team composto da logopedista, psicologo e psicomotricista. Spesso questi professionisti lavorano in squadra ma la psicomotricista, Morena Reali, è andata in pensione e ovviamente non è stata rimpiazzata. Questo significa che i bambini che i bimbi che usufruivano del servizio ora sono costretti ad andare a Tolentino con ovvi disagi". E infine il reparto radiologia e il servizio analisi. "La risonanza magnetica è del 2002, il telecomandato ha 15 anni e l’ecografo ha circa 10-15 anni. È indispensabile rinnovare la strumentazione. In merito al laboratorio analisi segnaliamo che a breve andranno in pensione alcuni analisti. Inutile dire che per garantire il servizio serve prevedere il turnover del personale. Ci auguriamo che Asur voglia essere sensibile a queste segnalazioni".