Ospedale di Macerata, lavori in corso. Ecco come viene garantita l'acqua

Via alla sostituzione delle tubature «Ma l’ospedale resterà operativo»

I tecnici al lavoro

I tecnici al lavoro

Macerata, 14 luglio 2018 - Oggi pomeriggio, alle 15, con lo svuotamento delle condutture, prenderà il via l’annunciato intervento di manutenzione all’impianto idrico dell’ospedale di Macerata. Nell’arco di ventiquattro ore saranno sostituiti collettori e valvole usurati e, quindi, a rischio di cedimento, con possibili gravi conseguenze: se quei tubi cedessero, infatti, sarebbe necessario evacuare l’ospedale (circa 300 persone), eventualità che sarà scongiurata propria dall’intervento che sarà effettuato tra oggi e domani. L’ultima riunione organizzativa si è svolta nella tarda mattinata di ieri, tutto è pronto. Già nei giorni scorsi sono state accelerate, quando possibile, le dimissioni di alcuni pazienti, mentre altri sono stati spostati in strutture per cure intermedie. «Ma abbiamo comunque continuato, quando necessario, ad accettare ricoveri. Per sabato e domenica (oggi e domani, ndr), poi, ci siamo organizzati in modo da garantire all’emergenza-urgenza una dotazione di 15 posti letto rispetto agli 8 normalmente previsti. Non c’è e non ci sarà alcuna chiusura dell’ospedale», sottolinea il direttore sanitario Massimo Palazzo, che seguirà l’operazione dall’inizio alla fine.

Nei giorni scorsi sono stati diramati diversi avvisi conseguenti alle decisioni organizzative assunte nelle diverse riunioni tra tutti i soggetti interessati, svoltesi in prefettura. Tra questi, c’è anche quello che invita a non portare i bambini in ospedale, visto che spesso questi devono fare ricorso ai bagni. In ogni caso, già fuori dall’ospedale sono stati fatti sistemare quattro bagni chimici. Tutto avrà inizio oggi pomeriggio, alle 15 circa, e si concluderà nel pomeriggio di domani. Si parte con lo svuotamento delle condotte: serviranno almeno cinque ore per togliere circa 15mila litri d’acqua.

E proprio la disattivazione dell’impianto ha comportato una precisa organizzazione, affinché l’acqua sia comunque e sempre garantita. Sarà fornita da quattro autobotti, che stazioneranno vicino all’ospedale. Nei diversi reparti sono già stati posizionati oltre 20 serbatoi portatili in polietilene (la cui integrità è garantita da una chiusura con lucchetto), con una dotazione di circa 500 litri ognuno. Questi saranno immediati rimboccati, appena si svuoteranno. Ma ci saranno anche taniche e secchi (questi ultimi, in particolare, per la pulizia dei water). Al di là degli aspetti tecnici, è evidente che si tratta di un intervento in emergenza, non programmato, deciso dopo che i tecnici dell’Area Vasta 3 hanno rilevato gravi problemi nell’impianto idrico: c’era il rischio che le tubature potessero scoppiare improvvisamente, cogliendo tutti di sorpresa, con effetti e conseguenze imprevedibili, ma che avrebbero sicuramente comportato – in quel caso sì – la chiusura dell’ospedale. Un’operazione che non è mai stata effettuata nella nostra regione.