
Il sindaco all’ingresso del monastero
Oggi ad Apiro iniziano i lavori per la ristrutturazione dell’antico monastero di Santa Maria Maddalena: si tratta dell’opera più importante in assoluto, che l’amministrazione comunale realizza con 9.500.000 euro, risorse non del proprio bilancio ma ottenute tramite finanziamenti disposti con decreto dell’Ufficio per la ricostruzione (7.500.000 euro) e da un bando per l’edilizia sociale (2.000.000 di euro). "Il commissario Castelli, il direttore Trovarelli e lo staff del loro servizio – ha evidenziato il sindaco Ubaldo Scuppa – meritano sicuramente un plauso per l’attenzione rivolta a questa iniziativa". Il monastero è un complesso costituito da due strutture già vicine, dedicate a Santa Maria Maddalena e a Santa Maria Chiara: originario del 1500, poi è divenuto unico per intitolazione e assegnato alle suore clarisse, quindi è stato da loro abbandonato dopo il sisma del 2016. La struttura, estesa nel centro storico e addossata alle mura urbiche di cui occupa un quarto dell’intero prolungamento, ha una superficie calpestabile di 3400 mq, tre piani e un seminterrato, un giardino esterno di quasi 4000 mq, una chiesa settecentesca, all’interno sei pozzi che forniscono acqua potabile.
Il maestoso stabile ospiterà una serie di comparti per servizi che diventeranno dotazioni culturali e attrazioni socio-turistiche per Apiro. "È previsto un polo museale – precisa Scuppa – per la collocazione di tutte le opere che avremo in custodia grazie alla disponibilità della Curia vescovile e che attualmente si trovano, compreso l’inestimabile Tesoro, nella collegiata di Sant’Urbano. Un’altra ripartizione ospiterà l’intero patrimonio bibliotecario, volumi e antichi manoscritti, dei fratelli Mestica, entrambi apirani, Enrico studioso di letteratura e Giovanni filologo e politico. È anche progettata l’apertura di un museo delle tradizioni e del folklore che ad Apiro, città ad esso dedicata, ha una storia centenaria". Cultura, sì, ma anche diversi e moderni assetti. "Infatti – conclude Scuppa – le venti stanze dotate di servizi e già occupate dalle suore, diventeranno un ostello con oltre 40 posti-letto. Il piano seminterrato verrà trasformato in una grande sala adibita a eventi fieristici ed espositivi. L’ulteriore spazio che ha una larghezza superiore ai 200 mq. sarà destinato a ospitare eventi convegnistici e congressuali, e alla costruzione di appartamenti per l’edilizia popolare".
Gianfilippo Centanni