Osteopati al servizio di mamme e neonati

Convenzione tra l’Accademia e l’AV3. Corsi: "Traguardo importante". Pelagalli: "Spingiamo per l’innovazione, guardiamo sempre avanti"

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di Chiara Gabrielli

Ecco la convenzione tra l’Area Vasta 3 e l’Accademia italiana osteopatia tradizionale Marche: l’hanno firmata, ieri in ospedale, il direttore dell’Area Vasta 3, Daniela Corsi, e gli osteopati Gianfranco Pizzolorusso e Nicola Di Mattia, per il trattamento delle donne in gravidanza e subito dopo il parto. "Un traguardo molto importante – sottolinea Corsi –, con orgoglio oggi iniziamo a collaborare con l’Accademia, credo che la presenza dell’osteopata nell’ambito dellì’approccio infantile e del neonato possa rappresentare un valore aggiunto".

"Anni fa, insieme con il papà di Pizzolorusso – racconta Di Mattia – ho intrapreso la formazione negli Stati Uniti sull’osteopatia tradizionale, in seguito ho iniziato a vedere gratuitamente dei bambini. Pian piano, abbiamo riportato la scuola nelle Marche e ora vorremmo essere i primi in Italia a collaborare con l’Università".

"A Macerata abbiamo avuto già delle esperienze in passato – spiega Pizzolorusso –, con i dottori Pincherle e Perri e con la dottoressa Tubaldi, realizzando uno studio molto importante proprio nel campo della neonatologia, i cui risultati, pubblicati, asono diventati un riferimento non solo in Italia ma in campo internazionale. Ci siamo resi conto che il territorio maceratese è un terreno molto fertile. Con l’avanzare degli studi poi – prosegue – abbiamo visto che alcune patologie si riducevano notevolmente col trattamento osteopatico e anche, come riportato in diversi studi, che il trattamento precoce produce risultati migliori. Prima si comincia, quindi, meglio è. L’intenzione, comunque, è di studiare gli effetti del trattamento in sala parto. Un esempio: abbiamo visto che nelle pazienti trattate le lacerazioni erano poco frequenti rispetto alle donne non trattate".

Sia gli osteopati che Corsi hanno sottolineato il ruolo chiave svolto da Mauro Pelagalli, primario di Ostetricia e Ginecologia di Macerata, per questo progetto. "Non possiamo venire meno alla nostra indole, che è quella dell’innovazione curiosa – il commento di Pelagalli –, se ci atteniamo sempre a quanto già conosciamo facciamo come i benedettini, con tutto il rispetto. Invece dobbiamo fare il salto dei francescani, guardare avanti, guardare lontano, sempre basandoci su studi comprovati, riscontri scientifici ed esperienze. Mettiamo dunque in gioco il nostro tempo, la nostra formazione, la nostra vita, alla fine avremo risultati pregevoli". Ringraziamenti anche all’indirizzo della consigliera regionale Anna Menghi che fa parte di questa storia e anzi ha contribuito a farla nascere: "È un onore per me essere qui a parlare di bimbi, e quindi di futuro – dice Menghi –, spesso si fa fatica a fare rete, ma con la buona volontà questo territorio può riprendere le fila di un percorso già iniziato e fare squadra, sono sicura che vedremo molti risultati in questo settore".