
Ottaviucci, il poeta delle bolle: "Dal Brasile alla Palestina, giro il mondo con i miei show"
Alekos Ottaviucci, in arte "Il poeta delle bolle", è un artista di bolle di sapone professionista originario di Pioraco. Trent’anni il prossimo 16 agosto, ha lasciato gli studi in medicina e il sogno di diventare pediatra, per abbracciare quello di emozionare adulti e bambini con i suoi spettacoli in giro per il mondo, in una ventina di Paesi. Una grande opportunità nel 2017, l’ingresso nella compagnia internazionale "Bubble on Circus" che ha creduto in lui fin dal primo momento, una scelta di vita che ha cambiato per sempre la sua esistenza.
Ottaviucci, quando e perché ha scelto di abbandonare il sogno di diventare medico?
"Il sogno di diventare pediatra l’avevo fin da bambino, ma al secondo anno di Medicina iniziai ad avere dei dubbi sul fatto che fosse davvero la mia strada, perché è una vita che ti obbliga a fare solo quello. Misi gli studi in pausa. Tornai all’umiltà del vivere con poco. Volevo fare un viaggio, ma realizzare qualcosa anche per strada. Decisi di cimentarmi con le bolle poiché pensavo fossero semplici ma non era così. Partii e iniziai questo viaggio verso il Nord Europa facendo l’autostop e dormendo per strada realizzando bolle. All’inizio tutto è stato per divertimento, poi la cosa iniziò a piacermi e cominciai a esplorare delle nuove ricette che potevano permettermi di fare meglio".
Ha avuto dei momenti di sconforto?
"In realtà non ne ho avuti, ci sono stati dei momenti difficili, una volta mi avevano rubato il portafoglio e mi trovai senza niente. La seconda volta in Brasile arrivai e i bagagli erano stati persi, non avevo niente per fare le bolle e poi dove mi esibivo non funzionava, ero molto frustrato".
"Il poeta delle bolle"…
"Quando feci ritorno dopo il secondo inverno in Sudamerica, decisi di trascorrere l’ultima estate in Italia da artista di strada per poi tornare a fare Medicina, perché mi ero convinto che avevo fatto il mio vagabondare e che avrei dovuto trovare altro di cui vivere. La passione per la Medicina non si era spenta, ero convinto che potevo affrontare la sfida dell’università con più concentrazione. Nel creare uno spettacolo, mi venne l’idea di realizzarlo tutto in poesia, da lì nacque la dicitura di "Il Poeta delle Bolle".
La sua sfida più grande nel suo lavoro?
"Una cosa che ancora un po’ mi disturba è che il lavorare con le bolle spesso viene associato al fare spettacolini per bambini. Invece sono convinto che esse possano essere molto interessanti anche per gli adulti, possano essere un mezzo di espressione che se fatto nel modo giusto può raccontare qualcosa, insegnare e trasmettere emozioni. Penso ci sia altro che spesso la gente non riesce a vedere".
Un luogo che ha nel cuore?
"La Palestina, nel 2022 ci sono stato tre settimane con la scuola di circo nazionale, spesso in Occidente non arrivano informazioni su cosa succede lì. Sentivo il peso di queste armi israeliane puntate addosso, ovunque si vada c’è qualche mitra o controllo troppo invadente. In vari momenti mi sono sentito in pericolo per il dispiegamento di forze militari israeliane".
Ha anche scritto un libro, "Filastrocche Insaponate"…
"In occasione del secondo lockdown iniziai a scrivere alcune filastrocche ispirate alle bolle di sapone per mio nipote. Decisi poi di lanciare un crowdfunding per realizzare un libro illustrato, appunto “Filastrocche Insaponate“".
Da un paese piccolo come Pioraco fino ad essere oggi un cittadino del mondo…
"A volte è strano pensare a come sia tutto nato da un paesino piccolo. Da lì mi spostai a Fermo e poi a Bologna, città che mi permise di allargare ulteriormente le mie vedute, mi ha stimolato ed ispirato".
Prossime esibizioni e progetti per il futuro?
"A metà giugno ci siamo recati in Kenya poi in una tournée, a settembre avremo un festival in Giordania. Poi sarò tra Marche e Nord Italia. Visitando la pagina Instagram è possibile restare aggiornati. Ho già in mente un nuovo spettacolo di bolle incentrato sul clown per la prossima stagione".