di Paola Pagnanelli Torna libero l’elettricista di Pioraco, accusato di aver appiccato otto incendi in una settimana. La corte d’appello ha infatti ridotto la pena che gli era stata imposta in primo grado, e ha revocato la misura cautelare. L’uomo, un elettricista di origini russe residente a Pioraco, era finito nei guai nell’estate 2021. La scia di incendi era partita da Castelraimondo dove, il 28 maggio, in un cantiere presero fuoco due camion. Il secondo rogo si registrò a Porto Recanati il giorno dopo: il fuoco attaccò l’isola ecologica e parte del giardino del Jet Residence. Il terzo allarme arrivò nella notte tra il 30 e il 31 maggio: in una officina di Gagliole finirono in fumo due muletti, un compressore, un macchinario per il lavaggio dei camion e un motore, con danni per qualche decina di migliaia di euro. Il 31 maggio, di nuovo a Castelraimondo presero fuoco il cappotto termico e il seminterrato con cinque bombole di gas nell’edificio della Costruzioni futura; solaio e travi in cemento rimasero parzialmente distrutte, ma per fortuna non ci fu l’esplosione. Il quinto incendio fu la sera del primo giugno a Camerino, nel negozio "Amici a 4 zampe": lì però c’erano le telecamere e il piromane fu ripreso. Quella stessa sera, prese fuoco il distributore della carta nel bagno del bar Enjoy a Camerino e il locale, chiuso a chiave, si riempì di fumo. Il settimo episodio a Camerino, il 3 giugno: in un’area di servizio, a 30 metri dal serbatoio del Gpl, presero fuoco un cestino per i rifiuti e un secchio che erano stati cosparsi di benzina. Ma i carabinieri, che giorno e notte stavano dando la caccia al piromane, erano arrivati all’elettricista e a quel punto lo fermarono. L’uomo confessò subito e chiese l’aiuto di un medico. Portato al pronto soccorso di Camerino, però, manomise un quadro elettrico facendo partire il fuoco e riempiendo di fumo il reparto. Nel processo di primo grado con il rito abbreviato, lo psichiatra Gianni Giuli lo ha dichiarato parzialmente incapace di intendere e di volere, per questo era stato condannato a una pena ridotta, due anni e venti giorni, ed era rimasto ai domiciliari in una clinica psichiatrica fuori regione. L’avvocato Giovanna Sartori però ha fatto appello, tenendo conto che tre incendi erano stati tentati, dunque la pena andava ricalcolata. La corte di Ancona ha condiviso il ricorso, e ha inflitto all’elettricista la pena di un anno e dieci mesi. La misura cautelare è stata subito revocata, e ora il 34enne potrà tornare in libertà. A questo punto la procura generale potrebbe fare ricorso in Cassazione, altrimenti la sentenza diventerà definitiva.