REDAZIONE MACERATA

Overtime: c’è Nino Frassica: "Sono un grande sportivo, vengo e forse porto Paola"

Intervista alla ’sua maniera’ prima dell’appuntamento di stasera al Lauro Rossi dove presenterà l’ultimo libro. Nel pomeriggio ospiti Buffa e Damiani.

Overtime: c’è Nino Frassica: "Sono un grande sportivo, vengo e forse porto Paola"

È ricco, come sempre, il piatto odierno di Overtime: alle 15.30 il giornalista Nicola Calzaretta e Rossella Ghezzi, direttrice Abamc, inaugureranno la mostra "Passione da indossare" nella Galleria Gaba.Mc; il pugile Francesco Damiani (alle 18 alla Filarmonica) presenterà il libro "Rocky Marciano. Sulle tracce del mito 1923-2023 con l’autore Dario Ricci; Federico Buffa (alle 18 in piazza Cesare Battisti) racconterà le sue passioni e tanto altro ancora. Gran finale affidato alla verve e all’ironia di Nino Frassica, che alle 21.30 incanterà la platea del Lauro Rossi, dove presenterà il suo libro "Paola. Una storia vera" insieme con Marco Ardemagni.

Frassica, sarà solo a Macerata o è riuscito nell’impresa di convincere Paola, protagonista del suo libro, a essere presente?

"Paola vive in un posto immaginario dove può accadere di tutto e dove tutto può essere credibile o quasi, quindi magari ci sarà…".

Lei tra tanti impegni lavorativi ha trovato il modo di scrivere il libro "Paola una storia vera", da cosa è nata questa esigenza?

"La scrittura è libertà, non ho freni nel dare impulso alla mia immaginazione, se faccio un film o partecipo a un programma tv devo comunque far riferimento ad una scaletta, ad una sceneggiatura, se scrivo invece sento un impulso diverso che mi fa sentire per l’appunto libero".

Alla vigilia temeva il verdetto dei lettori o pensava che la sua popolarità potesse aiutarla?

"Forse qualche anno fa me ne sarei preoccupato di più, la mia popolarità aiuta ma il risultato lo giudica il pubblico. Ovviamente sono felice se ai lettori piace il mio libro, ma oggi i complimenti o i successi li vivo con un certo distacco che è dato dall’esperienza. Ogni cosa che faccio, fortunatamente la faccio con l’entusiasmo della prima volta e con l’intento di farlo bene al di là dei verdetti".

Quanto è importante avere un testo in uno spettacolo per chi, come lei, va spesso a ruota libera?

"Un testo, spesso può anche essere una traccia per non disperdersi, in cui comunque io posso lasciarmi andare anche all’improvvisazione quando ne ho voglia".

Quando ha capito che avrebbe potuto fare centro lavorando sulle assonanze e sui neologismi storpiando le parole?

"Durante il programma ’Quelli della Notte’ con il Frate Antonino da Scasazza, ma in realtà la palestra è stato il mio paese Galati Marina vicino Messina, e nel periodo giovanile con i miei coetanei si ’cazzeggiava’ parecchio, notavo che tutti ridevano alle mie battute, per cui a un certo punto mi sono detto di provare a farlo diventare un mestiere, gestivo un dancing (a quei tempi le discoteche le chiamavano così) e a scuola approfittavo per organizzare serate a tema che potessero darmi la possibilità di provare le mie battute ed il mio stile comico".

La sorprende essere ospite di Overtime dove si parla di sport e di etica sportiva?

"Assolutamente non mi sorprende affatto. È infatti noto che io sia un grande sportivo".

Lorenzo Monachesi