Pacchi alimentari, ora la Croce Gialla aiuta 212 famiglie

Grazie al progetto Social Food richieste in aumento. Cesini: "Approccio empatico con chi è in difficoltà"

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di Antonio Tubaldi

Sono sempre di più le famiglie recanatesi che per mettere insieme pranzo e cena per i loro cari sono costretti a rivolgersi alla Croce Gialla per chiedere il pacco alimentare previsto con il progetto del Social Food nato nel 2016 su iniziativa dell’Amministrazione comunale e della Fondazione Ircer a cui ultimamente si è aggiunto anche il "Banco alimentare". "Quest’anno – precisa Franco Cesini, presidente del sodalizio di volontariato – sta interessando 212 famiglie di cui 15 ucraine ospiti in case della nostra città. Ogni mese distribuiamo più di 600 kg di pasta e 800 di farina, 800 litri di polpa di pomodoro e 400 kg. di zucchero. Sono numeri importanti come importante è l’impegno dell’amministrazione comunale che sostiene l’80% dei rifornimenti delle derrate alimentari, l’altro 20% ci viene donato dal banco alimentare. Grandissimo, infine, è l’impegno dei nostri volontari che provvedono al prelevamento degli alimenti, allo stoccaggio, preparazione e infine alla distribuzione dei pacchi".

L’Amministrazione ha rinnovato per tutto il 2022 la convenzione con la Croce Gialla e contemporaneamente ha predisposto la graduatoria per gli aventi diritto, ben 189 soggetti, dove sempre più spesso si aggiungono nomi nuovi. Di fatto è la Croce Gialla che provvede alla completa gestione del servizio, compresa la consegna dei pasti a domicilio confezionati dalla mensa della casa di riposo, mentre i servizi sociali comunali provvedono a individuare le famiglie bisognose di tali aiuti. Per tale compito alla Croce Gialla l’Amministrazione naturalmente rimborsa le spese sostenute e l’impegno economico per il Comune si attesta su 114mila euro annue. Oltre a quanto distribuito dalla Croce Gialla nei pacchi ci sono anche buoni per l’acquisto di carne e pesce e di prodotti freschi donati giornalmente da supermercati o negozi. "In questi anni – conclude il presidente della croce Gialla Cesini - abbiamo cercato di stabilire anche un approccio empatico con le persone che ogni mese ricevono quest’auto. Durante la distribuzione si parla di tutto, del lavoro, quando c’è, della famiglia e dei figli. Anche per noi è una ricchezza, si fa conoscenza, e a volte ci si confronta. Di questo andiamo fieri anche quando qualcuno, probabilmente per orgoglio o per pudore, ci tratta non sempre con le buone maniere".