Pagamenti Tarsu, accolto il ricorso di un consigliere per l’accesso agli atti

Il Comune di Apiro dovrà mostrare i documenti richiesti da Massaccesi .

Il Comune di Apiro dovrà mostrare i documenti richiesti dal consigliere comunale Marco Massaccesi in merito ai pagamenti della Tarsu. Lo ha deciso in via definitiva il Consiglio di Stato. Per verificare i residui attivi del Comune, il 20 ottobre 2021 Massaccesi aveva chiesto l’accesso agli atti relativi alla gestione della tassa di smaltimento dei rifiuti negli anni dal 2010 al 2012, in particolare avvisi di pagamento, ingiunzioni, iscrizioni a ruolo, cartelle esattoriali ed eventuali contenziosi sulle somme non pagate dai cittadini. Inoltre, aveva chiesto gli atti del contenzioso in corso con la società Le. Man.. Il Comune aveva negato i documenti e il consigliere comunale si era rivolto al Tar di Ancona. Il tribunale aveva però respinto il suo ricorso: l’istanza sarebbe stata "scarsamente motivata", e si sarebbero violati principi di riservatezza dei contribuenti. Allora Massaccesi ha fatto appello al Consiglio di Stato. Il Comune di Apiro si è costituito in giudizio, proponendo di fornire un documento di sintesi con "il numero delle posizioni nel ruolo Tarsu 2010-2011-2012 e i relativi importi". Ma il tribunale di Roma ha accolto il ricorso di Massaccesi. Per prima cosa, i giudici hanno ricordato che i consiglieri non hanno l’onere di motivare le richieste di accesso agli atti. Questo perché hanno "un non condizionato diritto di accesso a tutti gli atti che possano essere d’utilità all’espletamento delle loro funzioni, anche per valutare la correttezza e l’efficacia dell’operato dell’amministrazione, per esprimere un voto consapevole in consiglio e per promuovere, anche nel consiglio stesso, le iniziative che spettano ai rappresentanti del corpo elettorale locale". Quanto alla riservatezza dei contribuenti, questa è comunque preservata – scrive il Consiglio di Stato – perché i consiglieri sono tenuti al segreto d’ufficio. In ogni caso, bastava oscurare i nomi dei contribuenti. Nessun limite invece alla divulgazione di sentenza e atti relativi al contenzioso con la ditta, vicenda nota a tutti i consiglieri. Il Consiglio di Stato ha dunque ordinato al Comune di Apiro di mettere a disposizione i documenti entro un mese, coprendo i nomi dei soggetti coinvolti. A carico del Comune le spese per i due gradi di giudizio, 4mila euro.

Paola Pagnanelli