"Palazzo Ricci, in mostra i tesori nascosti"

Riapre sabato il museo, rimasto fermo per due mesi a causa del caro energia. La Fondazione Carima: "È il nostro regalo di Natale alla città"

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di Chiara Gabrielli

"Ecco il patrimonio nascosto di Palazzo Ricci: è il nostro regalo di Natale alla città e ai turisti". Aprirà i battenti sabato prossimo e si potrà visitare fino all’8 gennaio la mostra "Altri luoghi". L’ingresso è gratuito. Guidata dal direttore artistico del museo e curatore della mostra, Roberto Cresti (originario di Bologna, insegna Storia dell’arte contemporanea all’Università di Macerata), la Fondazione Carima ha aperto i depositi per svelare ed esporre i tesori nascosti del museo, finora custoditi in magazzino. Al piano terra, si potranno ammirare i grandi protagonisti del Novecento, da Massimo Campigli a Primo Conti, da Ottone Rosai a Lorenzo Viani e Domenico Cantatore. A loro si affiancano artisti marchigiani di grande spessore come Arnolfo Angelo Crucianelli e Luigi Bartolini. Oltre ai dipinti e alle sculture appartenenti alla collezione di Palazzo Ricci, si potranno ammirare le opere del pittore Angelino Balistreri, sardo di origini e corridoniano di adozione (proprio quest’anno ricorre il centenario della nascita) e dello scultore Francesco Roviello, di origine campana ma residente da molti anni a Fontenoce (Recanati). "È un percorso trasversale rispetto alla tendenze dell’arte del Novecento – spiega Cresti –, in cui emerge una forma di spontaneità recuperata, un po’ come se gli artisti si dimenticassero la conoscenza della forma e tornassero invece all’infanzia, come in una sorta di primitivismo moderno". Basta prenderne a esempio un’opera qualsiasi, come le sculture di Roviello, appunto, che si richiama all’esperienza di Massimo Campigli, che era stato sedotto dagli Etruschi e si era dedicato a capire come facessero le loro forme". Diceva lo scultore Arturo Martini: "L’arte deve essere semplice e fragrante come il pane". Lo stesso Martini diceva: "Più che le opere d’arte, hanno influito su di me i sogni: i miei presepi e le forme infantili pastorali. Sono specialista per i pastori. Per questo mi sono trovato d’accordo con i romantici. Una scultura pastorale, l’unica scultura italiana vera". All’ingresso, al centro, accoglie i visitatori l’opera in bronzo di Giuliano Vangi, dove la piccola figura di donna, seduta e urlante, ha davanti e dietro di sé un territorio senza tempo. "Aprendo i depositi museali – spiega Rosaria Del Balzo Ruiti, presidente della Fondazione Carima –, vengono fuori tesori talmente straordinari che non si può non metterli in mostra. Tutto questo, a chilometro zero e a costo zero. Questa mostra sarà la prima di una lunga serie in cui Palazzo Ricci si svelerà in tutta la sua magnificenza".

"Ci siamo presi due mesi di pausa per il caro energia – spiega Gianni Fermanelli, segretario genearale della Fondazione Carima –, ma da sabato riapriamo e facciamo un bel regalo alla città. In questa esposizione, comunque, vediamo solo una parte delle opere custodite in deposito". I giorni e gli orari di apertura: ogni sabato pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30 e ogni domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30, aperto anche nei festivi compreso l’8 dicembre (dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30), il 24 dicembre (dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30), il 26 dicembre (dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30), domenica primo gennaio dalle 15.30 alle 18.30, il 6 gennaio dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30. Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.palazzoricci.it.