CHIARA MARINELLI
Cronaca

Palpeggia più volte tredicenne: a processo

Accusato di violenza sessuale un uomo di 65 anni che assisteva un’anziana. Avrebbe invitato la ragazzina a seguirlo nel retro della casa

Il primo luglio sarà sentita in aula la 13enne in forma protetta

Il primo luglio sarà sentita in aula la 13enne in forma protetta

Un albanese di 65 anni è accusato di aver palpeggiato più volte le parti intime di una tredicenne e di aver provato a baciarla. Ieri in tribunale a Macerata, davanti al collegio dei giudici, la prima udienza del processo che vede l’uomo imputato per violenza sessuale su una minorenne. L’episodio è avvenuto il 16 dicembre scorso, in un paese dell’entroterra, dove il 65enne, che risulta residente a Cerreto D’Esi in provincia di Ancona, lavora come assistente a casa di un’anziana malata.

Secondo l’accusa, la ragazzina era arrivata in paese accompagnata da un familiare, perché doveva andare a casa di una sua amica per fare i compiti. Una volta arrivata, non trovando l’abitazione dell’amichetta e impossibilitata a chiamarla, perché il suo telefono cellulare era scarico, si sarebbe fermata davanti all’abitazione dove si trovava il 65enne. L’uomo, secondo l’accusa, vedendo lei che cercava indicazioni sull’indirizzo dell’amica, avrebbe invitato la ragazzina a seguirlo sul retro della casa, all’interno di una piccola rimessa. Con violenza, ancora secondo l’accusa, l’avrebbe afferrata cercando di baciarla in bocca. Poi le avrebbe toccato le parti intime, sopra gli indumenti. Lei si sarebbe divincolata, spingendo indietro l’uomo e riuscendo ad entrare in casa e ad attaccare il caricatore a una presa della corrente. Una volta acceso il cellulare, la ragazzina era riuscita a contattate l’amica e lei le aveva spiegato come raggiungere casa sua.

A quel punto il 65enne si sarebbe di nuovo avvicinato a lei per abbracciarla e baciarla. La 13enne, alla fine, era scappata via e aveva raggiunto la casa dell’amica, alla quale aveva raccontato quello che le era successo poco prima. A quel punto erano stati chiamati i carabinieri.

Completamente diversa la versione dell’albanese, che aveva raccontato di aver visto la ragazzina in strada che cercava la casa di una amica. Aveva il telefono scarico, così la avrebbe fatta entrare in casa per ricaricare la batteria. Dopo aver chiamato l’amica, la ragazzina era andata via. L’avvocato che difende il 65enne, il legale Ruggero Benvenuto, ha chiesto di nominare due periti, un consulente tecnico di parte informatico per relazione sulle modalità di estrapolazione dei dati dal dispositivo dell’imputato e un investigatore privato per comprendere la credibilità della vicenda. Il padre, per conto della figlia minorenne, che oggi ha 14 anni, si è costituito parte civile con l’avvocato Luca Pascucci, ieri sostituito dall’avvocato Martina Mogetta. La ragazzina il primo luglio sarà sentita in aula, in forma protetta.