"Pamela, l’inchiesta bis non va archiviata"

L’appello dei familiari della giovane uccisa da Innocent Oseghale: si faccia luce sulle importanti discordanze emerse con le indagini

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di Paola Pagnanelli

"Noi chiediamo solo che si faccia luce su alcune discordanze anche importanti emerse con le indagini. Credo chiunque farebbe la stessa cosa, dopo quello che ha subito Pamela". L’avvocato Marco Valerio Verni non vuole entrare nel merito dell’inchiesta bis avviata nel 2020 sull’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi a gennaio del 2018. Ma con una corposa opposizione ha chiesto al tribunale di non archiviare il fascicolo aperto su altri due soggetti, sospettati di aver avuto un ruolo in quel feroce delitto.

Il giudice però deciderà nei prossimi giorni se accogliere l’istanza della procura, e archiviare le indagini, o ascoltare le istanze della famiglia della ragazza. L’inchiesta bis sull’omicidio era stata aperta dalla procura di Ancona, quando il processo in primo grado per Innocent Oseghale era quasi concluso. La procura di Macerata aveva accusato solo Oseghale del delitto. Ma i colleghi della procura generale ritennero che dovessero esserci dei complici: il procuratore Sottani incaricò i carabinieri del Ros di ripartire da zero per trovarli. In un primo momento, altri due immigrati furono sospettati. Poi però altri accertamenti sconfessarono le prime conclusioni, e alla fine da Ancona era arrivata la richiesta di archiviazione del fascicolo bis.

I genitori di Pamela e i nonni, ieri presenti in tribunale a Macerata, hanno fatto opposizione perché le indagini non siano chiuse. "Abbiamo chiesto ulteriori indagini, perché le contraddizioni importanti che emergono dagli atti siano sanate. Ad esempio, c’è un accertamento fatto su un notepad in base al quale il consulente della procura trae alcune conclusioni, e il Ros conclusioni opposte smentendo il consulente. Allora potrebbe essere utile una perizia per chiarire chi abbia ragione. Noi non sappiamo come stiano davvero le cose, ma vorremmo saperlo come familiari di una ragazza che ha fatto quella fine. In alcuni casi, sembra che alle indagini manchi quel qualcosa in più, quel passo per andare avanti". L’avvocato ha tenuto a ringraziare la procura di Ancona per il lavoro svolto, "ma vorremmo avere più certezze, e non rimanere appesi ai dubbi. Anche la procura conclude dicendo che non si può escludere che Oseghale abbia avuto dei complici, lo diceva anche la sentenza di primo grado. Allora, continuate a cercarli".

Il giudice Claudio Bonifazi, dopo aver ascoltato anche il pm Salvatore Campochiaro di Ancona e l’avvocato Massimo Pistelli, difensore dei due indagati in sostituzione della collega Federica Nardi, si è riservato la decisione: nei prossimi giorni si saprà se avrà archiviato il fascicolo o disposto ulteriori indagini. La famiglia di Pamela intanto aspetta ancora la fissazione dell’appello bis per Oseghale, dopo che la Cassazione ha annullato la condanna all’ergastolo per quanto riguarda il reato di violenza sessuale.