Pamela Mastropietro, la Corte d'Assise dice no a una nuova perizia

Respinta la richiesta della difesa, prossima udienza l'8 maggio

Pamela Mastropietro è morta a 18 anni

Pamela Mastropietro è morta a 18 anni

Macerata, 24 aprile 2019 - Non ci sarà una nuova perizia per stabilire se Pamela Mastropietro sia stata uccisa dalle coltellate ricevute al fegato o da una overdose. Lo ha deciso questa mattina la corte d’assise, nell’udienza del processo a carico del nigeriano Innocent Oseghale. A chiedere l’accertamento ulteriore, il 10 aprile, sono stati i difensori dell’imputato, gli avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramenzi, dopo che i loro consulenti hanno sollevato qualche dubbio sulla tesi dell’accusa.  La prossima udienza del processo è fissata l'8 maggio, quando ci saranno le richieste della Procura e delle parti civili.

Al momento i giudici della corte d’assise hanno due ricostruzioni del feroce omicidio della 18enne romana. Da un lato, ci sono i consulenti della procura, i professori Mariano Cingolani e Rino Froldi, i quali con accurati accertamenti istologici hanno escluso l’overdose e dimostrato che la ragazza ricevette le due coltellate al fegato quando era ancora viva. Dall’altro ci sono i consulenti della difesa, i professori Mauro Bacci e Paola Melai, secondo i quali invece potrebbe esserci qualche dubbio sulla ricostruzione dell’accusa.

Stabilire se Pamela Mastropietro sia stata vittima di un omicidio o di una overdose è fondamentale per stabilire la condanna: la pena per omicidio è molto più alta di quella per vilipendio di cadavere, per chi cioè si accanisce su una persona già morta. Per questo la difesa ha chiesto di fugare ogni ombra con un accertamento super partes, disposto dalla corte. 

In un primo momento, la pubblica accusa aveva dato parere favorevole alla perizia, salvo poi fare dietrofront: «La causa è matura per la decisione e non servono supplementi istruttori», ha scritto il procuratore capo Giovanni Giorgio, attribuendo il parere favorevole iniziale a un momento di stanchezza al termine della pesante udienza del 10 aprile. Questa mattina dunque il presidente della corte d’assise Roberto Evangelisti si è pronunciato sulla necessità di una perizia sulle cause della morte. 

Visto che la richiesta della difesa è stata respinta, nelle udienze già fissate per l’8, 15 e 29 maggio si susseguiranno la requisitoria del procuratore capo Giovanni Giorgio e del sostituto Stefania Ciccioli, poi della famiglia di Pamela assistita dall’avvocato Marco Valerio Verni, quindi le arringhe dei difensori Matraxia e Gramenzi, e infine la camera di consiglio dei giudici e la sentenza. Innocent Oseghale anche nell’ultima udienza ha negato di aver ucciso la ragazza, ma ha ammesso di averla fatta a pezzi, dopo aver visto che era morta.