
L'abbraccio della comunità intorno ai familiari
Tolentino, 16 giugno 2025 – La panchina su cui si è seduto Nikollaq Hudhra dopo aver ucciso a coltellate l’ex moglie diventa una panchina rossa con la scritta “In ricordo di Gentiana”. Domani ci sarà la convalida dell’arresto per il 55enne di origini albanesi che sabato sera a Tolentino, in viale Benadduci, ha ammazzato l’ex coniuge 45enne Gentiana Hudhra -di professione badante, anche lei albanese- per poi prenderla a calci e aspettare sulla panchina che arrivassero le forze dell’ordine. Tutto davanti allo sguardo attonito dei passanti, tra cui minorenni. Il sindaco Mauro Sclavi e l’amministrazione comunale, di intesa con i capigruppo consiliari, in seguito al femminicidio, hanno deciso di promuovere una manifestazione per ricordare Gentiana e per sensibilizzare l’opinione pubblica. “Per Gentiana” è il titolo scelto per questa manifestazione contro la violenza sulle donne che si terrà domani sera. Alle 21 in piazza della Libertà ritrovo e formazione del corteo che muoverà per via Filelfo, piazza Martiri Montalto, via Parisani, via Tambroni verso viale Benadduci. Alle 21.30 in viale Benadduci ci saranno gli interventi istituzionali delle autorità. Oltre al primo cittadino, sono stati invitati a intervenire Maria Lina Vitturini, presidente della Commissione regionale pari opportunità, il prefetto di Macerata Isabella Fusiello, il vescovo Nazzareno Marconi, il presidente della Regione Francesco Acquaroli. A concludere ci sarà lo scoprimento della panchina rossa contro la violenza sulle donne “In ricordo di Gentiana”. La cittadinanza è invitata a partecipare. L’abbraccio di un’intera comunità. Di sicuro la partecipazione sarà numerosa. Anche al momento di raccoglimento organizzato dalle associazioni cittadine c’erano tante concittadini, a stringersi intorno alla famiglia. “Non potete sapere quanto soffriva questa donna. Non è giusto”, ha urlato una parente (moglie di un cugino di Gentiana). “Mia sorella aveva già denunciato”, sono state le uniche parole del fratello Artur, arrivato dall’Albania. Accanto a lui un cugino e una zia (sorella della mamma), Miranda, anche lei albanese, residente a Piacenza. “Non la vedevo da dieci anni ma ci sentivamo tutti i giorni - ha detto la zia fra le lacrime – Non ho parole”. La panchina intanto è stata smontata per essere rimontata tinta di rosso. “Una vita spezzata è un dolore immenso per tutta la comunità – è stato il messaggio di ieri del presidente della Regione Francesco Acquaroli -. Esprimo profondo cordoglio per il tragico gesto compiuto nei confronti di una donna e madre. Sono vicino ai suoi familiari e alla comunità di Tolentino, sconvolta già la scorsa settimana da un altro grave lutto (in riferimento alla morte della 14enne Gessica Vulpe, travolta da un furgone, ndr). Fatti come questo non devono più accadere e come istituzioni abbiamo il dovere di interrogarci e fare tutto quello che è in nostro potere di fronte a tragedie inaccettabili, e rafforzare l'impegno contro la violenza sulle donne”.