Parcelle pagate in contanti: multati consulente e sette clienti

Somme troppo alte rispetto alla normativa sulla tracciabilità

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di Giorgio Giannaccini

Un consulente amministrativo e sette dei suoi clienti si sono visti rifilare una sfilza di sanzioni salatissime perché dagli accertamenti delle Fiamme gialle sarebbe emerso che il professionista era stato pagato solo e ripetutamente con soldi in contanti, per un totale di 60mila euro. Il tutto violando la legge, perché quelle somme non erano tracciate e quindi a rischio riciclaggio. E’ quanto emerso nell’operazione condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Macerata, diretti dal tenente colonnello Francesco Mirarchi, a tutela del sistema finanziario e a contrasto del riciclaggio di denaro, che può diventare provento di attività criminose, di spaccio e terroristiche.

Le indagini sono cominciate quando i militari hanno notato delle anomalie riguardo ai flussi finanziari di un consulente amministrativo di Porto Recanati, che si occupa di pratiche commerciali e bancarie. Nello specifico, il professionista aveva svolto delle attività di consulenza per cittadini e commercianti: a volte si era occupato di pratiche per il pagamento rateizzato di qualche privato con la rispettiva banca, altre erano delle fatture pagate. Peccato che con sette dei suoi clienti si era fatto pagare quelle prestazioni solo con soldi contanti, ricevendo a mano somme davvero alte, come settemila euro o anche 11mila euro a pratica. Questo per nove transazioni economiche, che ammontavano in tutto a 60mila euro. Ma ciò in maniera non lecita. Infatti, la normativa permette di pagare in contanti fino a un massimo di 2mila euro a prestazione, in quanto tali pagamenti non vengono tracciati e perciò quei soldi rischiano di diventare denaro sporco e potenzialmente riciclabile. Durante l’attività dei finanzieri, sono state raccolte le dichiarazioni rese dai clienti, i quali hanno confermato di aver pagato sempre il loro consulente con denaro contante. Al consulente e ai suoi sette clienti arriverà ciascuno una multa, che va da un minimo di duemila euro fino a un massimo di 50mila euro, per ogni pratica saldata in maniera irregolare. Adesso sono in corso ulteriori accertamenti dei militari per rilevare eventuali irregolarità anche sul piano fiscale. Va ricordato che il divieto di trasferire denaro contante per importi sopra la soglia di legge, e poi l’obbligo di utilizzare strumenti per pagamento tracciabile (bancomat e carte di credito), sono fondamentali per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio di denaro "sporco".