Pasqui: "Bene la riforma regionale della sanità, utile alle piccole realtà"

Il capogruppo di maggioranza analizza: "Scelta forte, per i risultati ci vorrà tempo. Ora darò il mio contributo"

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Sulla riforma con la quale la giunta regionale ha superato, dopo diciannove anni, il modello dell’Asur unica, introducendo cinque aziende sanitarie territoriali grazie alle quali, come sottolineato dal presidente della Regione Francesco Acquaroli, ricostruire un rapporto più stretto tra ospedali e realtà territoriali volto a potenziare l’offerta e ad ottimizzare l’organizzazione dei servizi erogati, si è espresso anche Gianluca Pasqui, vice presidente del consiglio regionale ma anche capogruppo di maggioranza all’interno dell’assise consiliare di Camerino.

Ed è proprio dal punto di vista dell’amministratore locale che ha voluto sottolineare la bontà della riforma approvata dalla Regione Marche, che a suo modo di vedere potrebbe seriamente rappresentare l’inizio di un iter migliorativo della sanità nei singoli territori, tema di cui si è parlato molto anche nel corso della campagna elettorale che ha preceduto le elezioni amministrative camerti che hanno poi visto trionfare la lista ’Camerino Insieme’ di Roberto Lucarelli, nuovo sindaco della città, con lo stesso Pasqui candidato consigliere. "L’aver sostituito l’azienda sanitaria unica regionale con cinque aziende provinciali ha un significato forte, che è proprio quello di volere una sanità più vicina alle realtà dei singoli territori – spiega Pasqui – Da amministratore locale di un Comune dell’entroterra quale è Camerino, sento concretamente la possibilità di avere, attraverso questa riforma, qualcosa che andrà ad essere più vicino alle singole realtà territoriali: naturalmente, adesso inizierà un percorso di lavoro in sede regionale nell’ambito del quale cercherò di portare il mio contributo di idee, laddove possa essere utile, al fine di migliorare ulteriormente questa riforma". Entusiasmo sì, ma anche concretezza e realismo: "Sicuramente i risultati di questa riforma non si potranno vedere dall’oggi al domani – sottolinea Pasqui – tuttavia, l’introduzione di un modello sanitario regionale basato sulla vicinanza ai territori che va a sostituire quello precedente, nel quale vigeva la centralità di Ancona, dalla quale poi si gestiva la sanità di tutta la Regione, porterà senz’altro benefici ai singoli territori, purchè si inizi ovviamente quel suddetto percorso di lavoro che deve necessariamente seguire ogni riforma, per quanto importante essa sia".

Alessio Botticelli