Pedopornografia Macerata, foto choc sul pc. La moglie lo denuncia

Un negoziante a processo: è accusato per la detenzione di quegli scatti

Polizia postale al lavoro

Polizia postale al lavoro

Macerata, 12 settembre 2019 - Numerose foto orribili di bambini nella memoria del computer: per questo è finito sotto processo un maceratese di 40 anni, titolare di un negozio in città. A scoprirle sarebbe stata la moglie, che lo ha denunciato e poi, sconvolta, se ne è andata da qui.

I fatti, che risalgono all’ottobre 2013, sono finiti ieri mattina all’esame del giudice Daniela Bellesi. Dopo l’apertura della gelateria, il maceratese avrebbe estromesso la moglie dalla gestione del locale. In seguito a questo e ad altre questioni nate tra loro due, la donna avrebbe avviato una causa di separazione. Ma un giorno, controllando il computer usato da entrambi a casa loro avrebbe trovato numerosi video e foto pornografici. Oltre a scene di violenze sulle donne, la donna avrebbe scoperto anche le terribili immagini e i filmati a contenuto pedopornografico, con protagonisti adolescenti ritratti in situazioni esplicite.

Sconvolta, la moglie aveva segnalato il fatto alle forze dell’ordine, e per competenza il fascicolo è stato trattato dalla procura di Ancona. Con la perquisizione disposta dalla magistratura, erano stati sequestrati dalla polizia postale moltissimi filmati e foto sempre dello stesso tenore, scaricati da vari siti internet specializzati in questo tipo di materiale fuori legge. Così, il 40enne è stato accusato di detenzione di materiale pedo-pornografico. Il maceratese tra l’altro prima del negozio lavorava in campo informatico: grazie a queste competenze sarebbe arrivato ai siti dove si scambiano le foto con i minorenni, la cui circolazione e detenzione è proibita praticamente ovunque.

Ieri mattina per lui si è aperto il processo. Per la ex moglie, che ora non vive più nelle Marche in seguito alla scoperta di quel materiale, si è costituita parte civile l’avvocato Chiara Schiavi. L’avvocato Annalisa Marinelli, che assiste l’imputato ha contestato la costituzione di parte civile, ma la sua eccezione è stata respinta dal giudice Daniela Bellesi. Il processo è stato quindi rinviato al 4 dicembre per iniziare a sentire i primi testi dell’accusa, che saranno citati dal pm Francesca D’Arienzo. L’intenzione è di chiudere in tempi piuttosto rapidi il processo.

Il pm per altro, nel corso di una udienza piuttosto accesa, ha già prodotto alcune delle immagini messe sotto sequestro, per le quali il 40enne è sotto accusa, perché il giudice potesse subito rendersi conto di cosa si stesse trattando.