Truffa sull’assistenza ai malati, archiviate le accuse contro Bisonni

Il politico esce dall’inchiesta. La procura vuole il processo per una preside e un professore

Sandro Bisonni

Sandro Bisonni

Macerata, 17 marzo 2017 – Accuse archiviate per il consigliere regionale tolentinate e insegnante Sandro Bisonni, mentre è stato chiesto il processo per truffa per la preside civitanovese Antonietta Alesiani e per il professor Sandro Compagnucci, tolentinate che insegna a Macerata. Si chiudono così le indagini sull’utilizzo dei permessi della legge 104, previsti per assistere i famigliari malati. L’inchiesta era venuta fuori lo scorso ottobre. Dopo alcune denunce e segnalazioni, la Guardia di finanza aveva avviato delle verifiche, riscontrando anomalie per quanto avvenuto nella primavera del 2015. Nel caso di Bisonni, era venuto fuori che in alcuni giorni nei quali aveva usufruito del permesso aveva anche fatto campagna elettorale, avendo abusato del permesso, avrebbe percepito 500 euro circa di stipendio senza motivo.

La preside Alesiani avrebbe sfruttato 18 giorni di permesso (con una retribuzione indebita di 4mila euro) per trascorrere dei periodi di vacanza nei resort in Puglia. Quanto al professore di chimica Compagnucci, invece di assistere il padre malato se ne sarebbe andato a Cuba, per un totale di 126 giorni (e una retribuzione indebita di 7.500 euro circa). I militari avrebbero trovato biglietti aerei, documenti degli alberghi e testimonianze: da qui le accuse di truffa aggravata e continuata contestate dal procuratore capo Giovanni Giorgio, che aveva anche ottenuto il sequestro preventivo delle somme indebitamente percepite.

Bisonni, assistito dall’avvocato Renzo Interlenghi, fin da subito respinse le accuse: in quei giorni si era davvero occupato del padre, molto malato, seguendo poi anche la campagna elettorale. «I permessi della legge 104 non possono diventare arresti domiciliari – ha spiegato l’avvocato Interlenghi –. Chi ne usufruisce, può fare anche altre cose». E la procura ha condiviso questa lettura della vicenda, chiedendo e ottenendo l’archiviazione per lui.

«Sono contento – ha commentato Bisonni –, ma ho sempre saputo che non poteva che finire così. Giustamente la procura ha indagato, chiarendo i fatti. Presto dirò cosa è successo in questa vicenda, che comunque politicamente mi ha danneggiato: un sospetto non può bastare a infangare una persona». Restano in piedi invece le accuse per la preside Alesiani, difesa dagli avvocati Vando Scheggia e Giuseppe Bommarito, e per il professor Compagnucci: l’udienza preliminare si terrà a fine mese. La preside, che accusò un mancamento all’arrivo della Finanza a casa sua, ha spiegato che in Puglia era andata per cercare una clinica adatta alla madre.