"Perseguitata dal mio ex marito" Non era vero, donna formula una falsa accusa di stalking

Lui è stato prosciolto, il suo difensore Galeota ha elencato atteggiamenti non da vittima di lei

Diceva di essere terrorizzata dai comportamenti dell’ex marito, un imprenditore della costa che, secondo lei, non avrebbe accettato la fine del loro matrimonio. Così lo aveva accusato di averla minacciata, insultata e aggredita. Ma in tribunale è emerso in modo così lampante che non era vero nulla e l’uomo è stato prosciolto in udienza preliminare. In base alla versione della donna, dal 2019 al 2020 lui l’avrebbe tormentata offendendola davanti ad altre persone, l’avrebbe minacciata di farle del male, e durante un litigio violento l’avrebbe spinta facendola cadere a terra. La donna, tra volgarità dette a voce e scritte e nei messaggi e accuse di ogni tipo ricevute da lui, aveva detto di vivere nel terrore pensando a cosa l’ex marito avrebbe potuto farle. Così l’uomo si era trovato accusato di stalking e lesioni. L’altro giorno si è tenuta l’udienza preliminare, nella quale la donna era pronta a costituirsi parte civile chiedendo un risarcimento. Ma in aula l’avvocato difensore Giianvittorio Galeota ha fatto presenti alcuni elementi, ribadendo quanto riportato anche nella memoria difensiva. Ha spiegato che la donna abitava in un appartamento nello stesso palazzo dell’ex marito, vicino a lui e ai genitori di lui, che pagavano anche tutte le bollette e si occupavano dei nipoti; la famiglia di lui le aveva trovato un altro appartamento a Civitanova, dove comunque si sarebbero occupati di tutte le spese, perché non si sentisse più minacciata dall’ex marito, ma lei aveva preferito rimanere qui perché la zona della nuova casa non le piaceva. Inoltre, aveva mandato molti messaggi all’ex marito, proponendogli incontri e vacanze da fare insieme in termini più che affettuosi, poco compatibili con una persona terrorizzata da uno stalker. E di fronte a questi elementi, il giudice Domenico Potetti ha dichiarato il non luogo a procedere, prosciogliendo l’imputato da ogni accusa.

p. p.