Persi altri 637 residenti, la provincia si spopola

In dieci anni oltre 15mila persone hanno deciso di trasferirsi altrove, complici il terremoto e la pandemia. A Macerata -92 abitanti in tre mesi

Migration

di Franco Veroli

L’emorragia demografia che ormai da anni si registra in provincia di Macerata non si ferma. Nei primi tre mesi dell’anno, da inizio gennaio a fine marzo, l’Istat certifica un ulteriore calo della popolazione, da 305.249 a 304.612, 637 residenti in meno: se si mantiene questo trend, a fine anno avremo una perdita complessiva di 2.500 abitanti, e a fine 2023 potremmo addirittura scendere sotto la soglia dei 300mila. Nel primo trimestre del 2022 sono 11 i comuni maceratesi che fanno registrare un segno positivo: Fiuminata (+14), Appignano (+13), Morrovalle (+10), Sant’Angelo in Pontano (+8), Belforte del Chienti (+5), Castelraimondo (+5), Gualdo (+5), Recanati (+5) Sefro (+4), Esanatoglia (+1), Monte San Martino (+1). Ma, a parte il fatto che si tratta di poche unità, sono 44 quelli che – invece – presentano un segno negativo, a partire dal capoluogo. Macerata ha perso 92 residenti, seguono Tolentino (-72), Corridonia (-55), Cingoli (-49), Camerino (-44), Matelica (-42), Civitanova (-37), Potenza Picena (-36), Porto Recanati (-33), San Severino (-32), tanto per citare solo i centri maggiori. Il fatto è che alcuni casi sono particolari.

Camerino, ad esempio, in tre mesi ha perso quasi gli stessi abitanti (47) dell’intero 2021, situazione che interessa anche diversi piccoli comuni. Altri registrano un calo pari alla metà rispetto a quello dello scorso anno, ma siamo solo al primo trimestre. Da fine 2020 a fine 2021 il numero dei residenti è passato da 307.410 a 305.249, facendo registrare un calo di 2.161 abitanti che si va ad aggiungere ai 3.405 persi nel 2020 rispetto al 2019: 5.566 abitanti in meno in soli due anni.

Dal 2011 al 2021 sono "spariti" 16.243 abitanti. L’Istat certifica che, nelle Marche, la provincia di Macerata presenta il più basso livello di densità demografica: 110,6 abitanti per chilometro quadrato (la media regionale è di 159,4). Il comune meno popolato, Monte Cavallo, resta stabile a 102 abitanti, e comuni che l’anno passato hanno fatto registrare una crescita, vedono bruciati gli "sforzi" in questa prima parte del 2022. Più volte abbiamo evidenziato le conseguenze del terremoto 2016, poi quelle della pandemia, che si sono inserite in una tendenza di ben più lungo periodo, legata al calo delle natalità, che va avanti da oltre un decennio, insieme ad un contestuale aumento della mortalità. Ormai, però, ricordare questi problemi rischia di diventare un alibi per non affrontare "il problema".

Stanno per partire le demolizioni e le ricostruzioni nell’area del terremoto, ma senza un concreto progetto di sviluppo per l’entroterra (di cui si parla da anni), difficilmente ci sarà anche un ripopolamento. Nello stesso tempo, senza una solida politica di incentivi per le famiglie (si pensi alla carenza di posti negli asili nido, tanto per dirne una), e un ripensamento del modello di sviluppo seguito fino ad oggi, difficilmente metteremo al mondo più figli.